Terni, congresso PD: «Se non ora quando?»

Sette iscritti al Partito Democratico presentano un documento. Il dibattito interno sembra voler decollare

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Sembra prendere forma il dibattito, a Terni, sul futuro del Partito Democratico. Dopo quello di Antonello Fiorucci, pubblicato nei giorni scorsi, adesso arriva il contributo di un gruppo di iscritti. 

di Sara Giovannelli, Simona Berretta, Massimiliano Fiocchi, Sara Galli, Sandro Piccinini, Marco Tomassini, Riccardo Vantaggi
Iscritti al Partito Democratico di Terni

Siamo un gruppo di iscritti ed iscritte al PD di Terni, la nostra amata Città, vogliamo rivolgerci a quanti in buona fede e di buona volontà vogliano intraprendere un comune sentiero, oltre ogni recinto correntizio, di innovazione politica, generazionale e civile assolutamente necessaria alla vita di Terni e contro una deriva di marginalità della nostra comunità nel contesto regionale. TERNI è stata ed ancora è, in UMBRIA, la città della modernità, della ricerca e di uno sviluppo industriale fondato sul lavoro e l’eccellenza delle maestranze.

La crisi non è irreversibile ma per questo ed in una fase in cui sempre più si ampia la frattura fra società ed istituzioni, il ruolo di un partito, il nostro, che inveri nello spirito e nella pratica l’art.49 della Costituzione Repubblicana, ovvero “libera associazione che concorre con metodo democratico a determinare la politica nazionale” e locale, diventa decisivo e di un partito così configurato tutti ne possono e debbono esserne orgogliosamente protagonisti.

Certo, partito aperto, in un vero sforzo di tutti, cercando con ostinazione di cambiare tratti ed essenza della politica non isolandosi e praticando rivolgimento contro conservazione sicuramente ancorandosi e fortemente agli imprescindibili valori ed ideali di giustizia sociale, eguaglianza e libertà delle persone nella tensione verso la libertà di TUTTI.

Quindi, a TERNI in questo nostro importante congresso locale.

Se non ora quando? Riscoprire il confronto politico, che vada oltre finte unanimità, perché in esso è custodito il vero valore democratico del nostro partito. Un confronto sui temi, le idee e non sul posizionamento di gruppi.

Se non ora quando? Superare logiche correntizie e di cordate più o meno “autorevolmente” capitanate.

Se non ora quando? Riportare il nuovo e aperto PD nei quartieri, nel territorio vivo della nostra città, facendosi interpreti delle difficoltà di tanti, rafforzando l’azione politica e il ruolo dei circoli, che sono l’ossatura portante della nostra organizzazione territoriale e civile.

Se non ora quando? Affrontare in modo deciso e cosciente il tema della sicurezza in città attraverso un maggiore coordinamento, senza divisioni o protagonismi inutili, tra tutte le autorità competenti e accompagnato da un potenziamento di uomini, risorse e mezzi per rendere più efficace e incisivo il controllo del territorio ben consapevoli che, comunque, contribuire alla migliore sicurezza, come cittadini, è nel riappropriarsi della città, vivendola e non chiudendosi nel pessimismo e nella paura.

Se non ora quando? Riportare al centro del dibattito cittadino le politiche di welfare, con il giusto contrasto alle povertà e diseguaglianze costituisce il cuore di una politica moderna e riformista. La solidarietà sociale, la sicurezza familiare, la salute, il lavoro stabile e non precario, un’abitazione dignitosa possono diventare fonti di crescita di una città. E’ su questi valori che si misura la capacità di un gruppo dirigente di elaborare una proposta seria ed evitare, anche su temi come l’immigrazione, di rincorrere allarmismi generati da episodi bensì prevenire forme di disagio sociale che spesso ne sono la principale causa. Parimenti dobbiamo sostenere con chiarezza le politiche del Governo poiché governare i flussi migratori è un tema centrale per la nostra sicurezza e come è stata autorevolmente detto, dal Ministro dell’Interno, della nostra democrazia.

Se non ora quando? Difendere con forza e coerenza il tema del rapporto fra ambiente e sviluppo sostenendo le giuste battaglie per un ambiente salubre e superare con coraggio, anche autocritico, le fasi alterne che hanno caratterizzato i modelli culturali degli anni passati, tra negazionismo ed allarmismo.

Se non ora quando? Rafforzare il coinvolgimento di competenze rispetto al decoro urbano della città, consapevoli del fatto che le sfide su questi temi richiedono investimenti e risorse umane che non sempre il sistema degli enti pubblici riesce a garantire. Sinergie con il sistema privato, universitario ed associazionistico da vivere non più come elementi di “gelosia” o “campanilismo” istituzionale ma come valore aggiunto per il raggiungimento di ambiziosi obiettivi.

Se non ora quando? Considerare Terni sede naturale per sviluppare sinergie fra il territorio, il sistema produttivo, il sistema Universitario e le istituzioni formative consolidando il rapporto con l’ateneo di Perugia ma necessariamente aprire le porte a chi sappia cogliere questa opportunità. Valorizzare le eccellenze presenti e al contempo ricercare nuovi partner con cui sviluppare altri percorsi in quei settori a valore aggiunto in grado di creare nuove opportunità di crescita e di lavoro ai giovani.

Se non ora quando? Rilanciare Terni puntando sulle giovani generazioni. Investire di più sulla scuola, sulla formazione, sugli spazi di aggregazione, sulla cultura significa scommettere sul nostro futuro. Il PD deve porsi con forza il problema vitale di una città la cui crisi ha costretto, negli ultimi decenni, migliaia di giovani ad abbandonarla e quindi dare loro l’opportunità di “competere” con i loro coetanei delle altre città e degli altri paesi europei.

Se non ora quando? Capitalizzare la vocazione che la nostra città, sin dagli anni ’70, ha dimostrato di avere come sede naturale di eventi sportivi di livello internazionale e della pratica sportiva di eccellenza diffusa in tutta la realtà cittadina.
Consolidare gli investimenti in infrastrutture sportive, come il nuovo Palasport, consapevoli che il target del turismo sportivo ha prodotto, negli ultimi anni, numeri importanti e ci obbliga a considerare questo filone non solo come elemento sociale ma anche come volano di sviluppo e crescita economica ed occupazionale.
Se non ora quando?
Valorizzare la filiera cultura ambiente turismo non può rimanere uno slogan. Occorre con decisione integrare le eccellenze presenti nel territorio, dai siti naturali, Cascata delle Marmore e lago di Piediluco, ai siti archeologici, al sistema museale, coinvolgendo le migliori competenze ovvero consolidando un settore molto cresciuto in questi anni in termini economici ed occupazionali implementando sempre di più le risorse umane impegnate e costituite principalmente da giovani con alta scolarizzazione, e professionalità le quali difficilmente troverebbero altre opportunità lavorative nel nostro territorio.

Se non ora quando? Cimentarsi in gestioni del welfare e della sanità con forti iniezioni di innovazione necessarie per reggere la sfida dei cambiamenti sociali e demografici, delle scoperte scientifiche, mantenendo i caratteri irrinunciabili della universalità e della partecipazione democratica. Garantire, all’interno del nuovo Piano Sanitario Regionale, un sistema sanitario caratterizzato dalla qualità, appropriatezza ed efficienza dell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza, secondo principi e determinanti di salute che non si esauriscono nei presidi sanitari. Rafforzare quindi il ruolo strategico dell’Azienda Ospedaliera di Terni sempre più ospedale di rilievo nazionale e alta specializzazione e definire il processo di integrazione con l’Azienda Sanitaria. Integrare professionalità, competenze e strutture significa garantire l’eccellenza delle prestazioni al cittadino. Per questo diciamo con chiarezza che non è più rinviabile la costruzione della “città della salute” e il fissare definitivamente la sede operativa della ASL 2 a Terni, rinvigorendo ruoli e funzioni dell’ASL verso domiciliarità, territorio e piani di salute locale.

Se non ora quando? Considerare la mobilità sostenibile come una grande sfida culturale. Il trasporto delle persone e delle merci è un elemento determinante per incidere sul rilancio economico, occupazionale e industriale del nostro territorio nonché quale effettivo volano per una compiuta conversione ecosostenibile degli assetti logistici e infrastrutturali. L’auspicio è che il nuovo PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile) attraverso il coinvolgimento di un ampio processo di partecipazione e sensibilizzazione collettiva possa coniugare i bisogni e il diritto alla mobilità con la salvaguardia dell’ambiente, del territorio e della salute dei cittadini ternani. Non è più rinviabile il completamento delle infrastrutture.

Se non ora quando? Difendere e rafforzare la posizione di Terni in Umbria quale crocevia fondamentale e baricentro nell’Italia centrale di comunicazione su rotaia e gomma potenziando il rapporto con Rieti, Viterbo ed una capitale che demograficamente e non solo sta versando in condizioni assolutamente problematiche. Terni deve assumere un ruolo strategico in termini di attrazione di investimenti e localizzazione produttiva e commerciale facendo avanzare un rinnovato modello di specializzazione produttiva ricco di innovazione e ricerca, in ciò il PD di Terni sostiene l’avanzamento del sistema locale di imprese anche attraverso lo strumento dell’area di crisi complessa.

Se non ora quando? Riaprire il dibattito anche istituzionale sul riequilibrio fra due provincie assolutamente sperequate consentendo ad ognuno di coltivare la propria vocazione territoriale e culturale, con la convinzione del ruolo centrale delle città capoluogo nella capacità di creare reti di relazioni capaci di guardare oltre i propri confini.

Se non ora quando? Riconoscere e ripartire dalle difficoltà presenti nella nostra città, con la consapevolezza però, che nonostante la crisi economica e i conseguenti tagli agli enti locali, il Comune di Terni, ha saputo dimostrare negli anni la cultura di governo del PD, cercando di mantenere un’idea di città e di sviluppo in grado di rispondere ai bisogni delle persone. Le scelte operate con responsabilità rappresentano la più forte testimonianza della nostra storia e una solida base per un nuovo governo della città.

Se non ora quando? Avviare un laboratorio di idee e progettualità condivisa tra associazioni, partiti, istituzioni, cittadinanza attiva sul profilo attuale, prossimo e futuro di Terni nel XXI secolo. Una Agorà pubblica che possa recuperare anche il meglio di ogni amministrazione passata, di ogni colore, oltre le mere e trite divisioni politico-partitiche riallacciando profili di “empatia politica ed istituzionale” nella comunità ternana.

Se non ora quando? Chiedere, con riconoscenza, a tanti iscritti, dirigenti, simpatizzanti con più anzianità e vissuto politico ed umano di mettere, attivamente, le proprie esperienze e competenze al servizio di una possibile quanto necessaria nuova generazione politica nel senso alto del termine ove la generosità politica torni ad essere vivida alternativa contro le visioni anguste e ristrette che rischiano di soffocare il nostro partito, vero baluardo della democrazia italiana.

Tutto ciò non costituirebbe uno sforzo sincero se ci si sottraesse ad una valutazione politica agli accadimenti nell’ultimo anno. In tanti hanno manifestato, ed il PD unitamente, al Sindaco ed agli altri amministratori comunali la solidarietà e vicinanza e ciò costituisce un solido valore morale e politico ma soprattutto nessuno ha potuto nutrire dubbio alcuno sull’onestà del Sindaco Leo Di Girolamo e degli amministratori che hanno cercato di attuare politiche di inclusione rivolte alle fasce più deboli della nostra comunità.

È stata ed è una fase difficile dove però con forza ed a testa alta va riaffermata la legittimità di istituzioni democraticamente elette, certo con limiti e possibilità di fare meglio, ma che nessuna forzatura, ne ombrose trasversalità assecondate da interessati e comodi silenzi possono abbattere salvo il libero voto dei cittadini ternani.

Chiarori:

Giorgio Lapira 1955 “Il pane, e quindi il lavoro è sacro; la casa è sacra, non si tocca impunemente nel l’uno ne l’altra: questo non è Marxismo, questo è Vangelo”.
Antonio Gramsci 1917 “I giovani e gli ultimi non vogliono predicatori di esteriorità, freddi alchimisti di parole, ma chiedono comprensione, intelligenza e simpatia piana d’amore”.
Cardinal Carlo Maria Martini 1991 “Non sta scritto che si debba essere eroi, ma uomini si: a questo siamo chiamati”.
Vittorio Foa 1996 “Mi è stato chiesto un augurio, anche solo un consiglio. Lo do: è di stare svegli, non abbandonarsi ai sogni. So il valore del mito, so come riesce a dare luce alla vita, anche a farcela capire. Ma non devo accettarlo come autorità che trascenda la mia scelta. Può accompagnare la vita, non deve determinarla. Quando scegli non devi sognare, tu sei responsabile”.
Keith Haring 1958-1990 “WeTheYouth”, “Help”.

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