Terni, conguaglio Tari e revoca agevolazioni: si corre ai ripari

I consiglieri di minoranza attaccano: «Problemi per le fasce più deboli, si impone il pagamento dell’intera annualità». L’assessore Masselli: «Stiamo cercando risorse»

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Conguagli Tari, tariffa puntuale corrispettiva e problemi. Un tema che da sempre crea non pochi grattacapi a Terni e anche nel 2021 la storia si ripropone: ad attaccare sul tema sono i consiglieri di minoranza. 

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«Caos previsto»

A parlare sono i consiglieri di Pd, Senso Civico, M5S e Terni Immagina: «Il caos che avevamo previsto nelle scorse settimane si è puntualmente verificato. Stanno infatti arrivando in questi giorni gli avvisi relativi ai conguagli Tari 2020. Per le fasce più deboli si sta materializzando la revoca delle agevolazioni che impone il pagamento per intero della scorsa annualità. Ricordiamo le norme di settore ed il testo unico enti locali non escludono l’applicazione delle agevolazioni ad alcune fasce di cittadini per le tariffe, pur in presenza di un piano relativo alle previsioni del bilancio riequilibrato. A ciò si aggiungerà tra qualche giorno l’invio dell’acconto Tari 2021, che sarà quest’anno inviato da Asm, la quale ha l’esigenza di anticipare i tempi rispetto al consueto delle scorse annualità. Tutto ciò – sottolineano – in un periodo economico drammatico per la città. Oltre questo vanno considerati i primissimi problemi relativi all’applicazione della tariffa puntuale in salsa ternana che sta producendo soprattutto nei condomini il caos che temevamo, tanto per non abbandonare le abitudini della giunta Latini».

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Le periferie

C’è anche un altro aspetto da tenere in considerazione: «Nelle periferie inoltre i cassonetti dei cittadini sono sempre più di dominio pubblico e la città è piena di rifiuti in libertà. In tutto questo Asm si sta facendo carico della riscossione delle utenze danneggiando ancora di più i già precari equilibri finanziari della partecipata del Comune di Terni che dovrà vedersale con una percentuale di morosità che negli anni scorsi è stata sempre rilevante. Il caos ingenerato da scelte non ponderate arriva fino ai lavoratori di Asm che subiscono l’onere peggiorativo rispetto agli adempimenti da compiere. Nell’ottica di una strategia Rifiuti Zero occorrerebbe invece rivedere le modalità di applicazione del meccanismo premiale con una migliore tariffazione puntuale, in cui abbiamo creduto e crediamo fortemente. Occorrerebbe – concludono – inoltre tutelare la fasce più fragili della popolazione che erano protette dalle agevolazioni, che vengono meno per scelte di sola mala gestione».

Orlando Masselli

Il Comune corre ai ripari

Venerdì mattina è palazzo Spada a lanciare una nota in merito alla vicenda: «Stiamo verificando con il gestore un intervento – spiega l’assessore al bilancio e alle partecipate Orlando Masselli – e una comunicazione ai cittadini che hanno ricevuto in questi giorni gli avvisi relativi ai conguagli Tari 2020 per evitare che le categorie precedentemente esenti, ovvero le fasce più deboli debbano pagare per intero la Tari della scorsa annualità a causa di modifiche normative che hanno portato alla revoca delle agevolazioni prima concesse. Queste richieste di conguaglio derivano appunto dall’introduzione di una nuova normativa del 2020, ma i nostri uffici stanno lavorando per individuare le risorse di bilancio che possano andare a coprire il valore delle agevolazioni concesse in precedenza alle categorie di cittadini interessati, così da arrivare ad una sospensione dei conguagli che sono stati richiesti. Riteniamo che questa soluzione sia corretta e opportuna, specie in un periodo particolarmente difficile a livello economico come quello che stiamo tutti vivendo. Tale sospensione sarà comunicata a tutti gli interessati facenti parte delle categorie precedentemente esenti, da parte del Comune e di Asm».

«Bonus sociali, decisione vergognosa»

Un botta e risposta che è proseguito durante il corso della giornata: «Non bastano le mezze promesse – commentano i consiglieri di minoranza – di ripensamento dell’assessore al bilancio per rimettere insieme i gusci delle uova. La frittata Tari, purtroppo per tutti noi cittadini ternani, ogni giorno si arricchisce di nuovi capitoli che generano confusione e caos, disorientando tutti i contribuenti e l’ azienda, l’Asm, che gestisce servizio e tariffa. Non bastano le cortine fumogene comunque per nascondere la verità contenuta negli avvisi di pagamento che fissano l’unica certezza del momento: grazie all’amministrazione Latini i ternani dovranno pagare di più, in particolare dovranno pagare di più le famiglie numerose, quelle con redditi bassi, le persone con disabilità. Si tratta di una decisione vergognosa, si tratta di una precisa e voluta scelta dell’amministrazione Latini che ha deciso di non applicare i bonus sociali – previsti dalla normativa nazionale – e che Terni erano stati sempre recepiti. Si tratta di una decisione politica che non ha nulla a che vedere con la situazione finanziaria del Comune di Terni in quanto i bonus soppressi sono tranquillamente compatibili con gli enti in riequilibrio finanziario, come il comune di Terni. «Si tratta di una azione che va a colpire le persone più deboli che contraddice in maniera clamorosa quel modello di comunità sociale e solidale che pure in campagna elettorale questa destra sempre più confusa aveva sbandierato. In una Terni ad alto indice di vecchiaia colpire le famiglie con figli è un atto miope, egoistico, privo di ogni visione futura. È ancora più grave che la giunta Latini era stata ampiamente avvisata da noi di questa situazione che si è puntualmente verificata. Gli aumenti sulle spalle dei ternani sono dettati dalla fretta nell’assegnare ad Asm anche il ruolo di gestore della tariffa, di passare alla tariffa puntuale senza un piano organico, di smantellare ogni salvaguardia tariffaria per il bisogno di fare cassa».

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