Tariffa corrispettiva rifiuti Terni: si parte con preoccupazione

In III° commissione lungo confronto sul regolamento per l’applicazione: resta il nodo dei condomini e non solo. Riscossione all’Asm, Tirinzi: «Entusiasta? No, preoccupato»

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di S.F.

«Entusiasta io? No, anzi, sono preoccupato». Non si nasconde il direttore generale di Asm, l’ingegnere Stefano Tirinzi: a Terni è in partenza la nuova tariffa ‘puntuale’ corrispettiva per i rifiuti e la novità non è che faccia vivere sonni tranquilli. Specie a chi si occuperà – in precedenza spettava al Comune, ora all’Rti gestore – della riscossione: lunedì pomeriggio, in una lunga e tortuosa III° commissione consiliare con una pioggia di punti rilevanti da discutere, c’è stato il confronto sull’applicazione del regolamento e ciò che comporterà a stretto giro. Martedì il passaggio in consiglio comunale e da gennaio il via libera. Resta in particolar modo il nodo legato ai condomini.

IL REGOLAMENTO COMPLETO, SERVE OK DEL CONSIGLIO – DOCUMENTO

La III° commissione di lunedì pomeriggio

Differenziazione 

Ospite della commissione il direttore di Auri Umbria, Giuseppe Rossi. Sarà tra i più coinvolti nelle due ore di confronto. A dare un primo cenno – dietro c’è un lavoro alquanto faticoso dei tecnici della direzione attività finanziarie, su tutti – è stato l’assessore al bilancio Orlando Masselli: «Chi meno differenzia – il concetto in estrema sintesi – più paga, si va a dare piede ciò che riguardava la gara dei rifiuti del 2014: il principio si applica tenendo conto della quantità prodotta dalle utenze ed inserite nella banca dati. Dal 2021 ai cittadini arriverà una bolletta con fattura emessa dal gestore, comprensiva di Iva: ci penseranno loro a riscuotere, l’Auri fa da garante. Ci accingiamo a fare un gesto di grande progresso dal punto di vista della civiltà ambientale». A supporto anche la collega all’ambiente Benedetta Salvati: «La tariffa ‘puntuale’ potrà incrementare la percentuale di raccolta differenziata perché si responsabilizza il cittadino: in sostanza si premia chi la fa nel giusto modo e si penalizza chi non ci mette troppo impegno. Il calcolo è sulla base di tre componente: quota fissa, variabile e aggiuntiva, basato su un numero di svuotamenti minimi».

GIUGNO 2020, LA SPERIMENTAZIONE DI ASM

Stefano Tirinzi

«Paghi per quanto produci». Non mancano i dubbi

Sponda Auri il direttore Auri ha dato delucidazioni su norme e passaggi legislativi che hanno portato – in extremis – a questo punto: «Questo è il miglior meccanismo esistente per far sì che si producano meno rifiuti possibili, si incentiva alla separazione del rifiuto. Si dà un limite di conferimenti per quel che concerne l’indifferenziato, se si superano si paga qualcosa in più. Il vantaggio? Si trasferisce al gestore l’onere della riscossione, i Comuni hanno un’endemica incapacità di riscuotere i propri crediti. La percentuale di evasione – dal 20 al 30% ha specificato, per il Sii si viaggia sul 3-4% – è stimolata dal fatto che nessuno può staccare l’utenza in questo caso e alla lunga ricade su tutti». Tutto bello e tranquillo? Nemmeno per sogno. Lo stesso Rossi ne è conscio: «C’è la questione condomini, sarà un primo anno sperimentale per tutti. Si dovranno prendere le misure a questa nuova tariffa. Diciamo che nei comuni più grandi l’abbattimento dell’indifferenziato è di circa il 20-30%. E chi ha partita Iva potrà recuperarla con questa metodologia. Certo, forse abbiamo scelto il periodo storico meno felice per farlo: non potevamo immaginare ciò che sarebbe successo quando abbiamo avviato il percorso. Altro problema riguarda gli assimilati, per ora non si capisce bene l’applicazione. Ci attendiamo delle difficoltà e non tutti hanno voluto aderire, Terni – ha aggiunto – è il primo caso di tariffa puntuale corrispettiva nel territorio provinciale e ciò aiuterà a consolidare gli ottimi risultati della città in questo ambito».

«Grande preoccupazione». Le critiche

Tirinzi dal canto suo non si è nascosto, tutt’altro: «Per noi è un momento di grande preoccupazion». Schietto il giusto. «Sì, per le amministrazioni ci sono benefici innegabili. Capacità di riscossione? Dovremmo averla più alta ma c’è comunque un fattore di rischio legato al nuovo sistema. Avremmo preferito che tutti e 32 i Comuni – nel Ternano è escluso San Venanzo – avessero fatto la scelta giusta per la gestione, era necessario per l’unitarietà nel progetto di raccolta». Nodo condomini: «Abbiamo fatto una sperimentazione specifica per la ripartizione dei rifiuti: ci ha permesso di comprendere alcune cose». Citato un dato: 1.000 litri di conferimento – all’anno – che per le utenze domestiche, mentre per le non domestiche ci sono valori a scalare sulla base della tipologia di azienda». Alessandro Gentiletti ha chiesto lumi sul motivo – in effetti si è al limite – per il quale si è arrivati al 28 dicembre per approvare il regolamento, tirando in ballo anche i conguagli a carico dei cittadini – si parla del Pef, il Piano economico finanziario – da emanare entro il 31 gennaio 2021 per sostenere i costi del passaggio alla tariffa ‘puntuale’. Critico anche Luca Simonetti (M5S): «Poco tempo per approfondire, la documentazione è arrivata il 24 dicembre. Incuriosisce il fatto che si parla di tutto ciò quando non c’è ancora un piano regionale dei rifiuti: sembra che la volontà sia di bruciare rifiuti e allargare la pratica anche con i cementifici del nord dell’Umbria. Insomma, qui si racconta di modalità premianti per chi differenzia e, al contempo, lo scenario in Regione è ben diverso. E come va ad incidere questo passaggio sulle tasche dei cittadini? Occorre fare attenzione ai cassonetti privati delle zone periferiche che, spesso, diventano ‘pubblici’ d’estate». Non è convinto nemmeno Paolo Angeletti di Terni Immagina: «Cosa si intende fare nel caso in cui si notasse un eccesso di indifferenziata nei condomini? Come viene addebitato e a chi?» Valdimiro Orsini e Paola Pincardini (Uniti per Terni) hanno entrambi evidenziato che «si arriva sempre all’ultimo per trattare questioni rilevanti. Martedì su quali conoscenze andiamo ad approvare tutto ciò? Non è il momento – ha sottolineato il primo – migliore per partire con la tariffa ‘puntuale’ con la crisi che ha generato la pandemia. Sarebbe il caso di non applicarla nel 2021».

I conguagli ed i costi maggiori

Masselli è stato ‘pizzicato’ più volte sui conguagli previsti dal Pef: «Vanno a chiudere delle pendenze aperte dal 2016 e sono determinati dall’autorità regionale. Riguardano le lavorazioni all’interno degli impianti, i conferimenti nella discarica di Orvieto, a Maratta ed i rifiuti ingombranti. Resta da capire quanto costosa sarà la nuova modalità di raccolta: sappiamo che la ‘differenziata spinta’ lo sarà di più rispetto a quella generalizzata. Il Pef? Di fatto è lo stesso dello scorso anno». Poi è Rossi ad intervenire di nuovo. E lo fa per chiarire un concetto: «Arera è intervenuta in modo pesante su un meccanismo che ormai da tempo mostrava segnali di necessità di cambiamento. Sarà lei a disciplinare il gioco e distribuire le carte su cosa si può fare o meno: viene deciso tutto a Milano, anche per la gestione dei rifiuti. Il vantaggio è che in tutta Italia la modalità di calcolo tariffario è unitaria». Gira e rigira si torna ai condomini: «Non è un problema che riguarda solo Terni. Abbiamo provato una sperimentazione ma ci siamo arresi all’idea che dobbiamo utilizzare ciò che si fa altrove: ripartire i valori complessivi su un valore litro/giorni, ciò presupporrà tra gli abitanti una situazione di tensione. Ma non c’è un modo migliore. Andranno ridotti i mastelli per far capire alle persone che meno cose mettono e meno spendono. E sì – l’ammissione -, il regolamento è arrivato tardi e la responsabilità è anche di Auri. Il testo è utile per poter partire, stiamo parlando di un processo in avvio».

L’oggetto dello ‘scontro’ tra De Angelis e Tirinzi

La sperimentazione a vuoto

C’è anche spazio per un rapido scambio – Tirinzi per qualche secondo perde la pazienza – tra il dg di Asm e Tiziana De Angelis (Pd) per una delucidazione chiesta da quest’ultima sulla tabella 2014 legata alla riduzione percentuale per le attività e un ultimo passaggio della Salvati: «La sperimentazione sui condomini non ha dato buon esito. La ripartizione non viene fatta in base alla superficie ed ai millesimali, bensì sul numero dei componenti dell’utenza». Confronto chiuso, si vota: il via libera c’è con cinque favorevoli, due astenuti e una non dichiarazione di voto (Pincardini). Con attacco finale di Simonetti: «Nulla è stato rispetto agli annunci di questa giunta. Anche sull’abbandono dei rifiuti. Il costo per l’acqua pubblica non doveva aumentare ed invece abbiamo visto ciò che è accaduto. Questo passaggio aumenterà le tasse dei cittadini e non migliorerà la situazione ambientale». Facile immaginare che la polemica si sposterà martedì pomeriggio in consiglio.

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