Rifiuti, tariffa corrispettiva a Terni: via libera dal consiglio

Si cambia a partire dal 2021: la preoccupazione resta legata all’applicazione per i condomini. Niente rinvio. L’opposizione: «Si rischia il caos»

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Tre ore di confronto tra contrasti, i tanti dubbi dell’opposizione – già manifestati nel corso dell’altrettanto ‘faticosa’ III° commissione consiliare di lunedì – e le rassicurazioni della maggioranza. Alla fine è arrivata l’approvazione della proposta con 18 voti favorevoli, 4 contrari e 7 astenuti: dal 1° gennaio a Terni si cambia in materia di rifiuti con l’arrivo della tariffazione ‘puntuale’ corrispettiva. A vuoto il tentativo dei consiglieri di minoranza – è stato più volte sollecitato il segretario generale Giampaolo Giunta, apparso in affanno nel rispondere a Francesco Filipponi in merito alla presentazione di un emendamento – di rinviare l’adozione. In larga misura sono state riproposte le argomentazioni – sia a favore che non – già esposte lunedì: in particolar modo la preoccupazione è legata all’attuazione nell’ambito dei condomini.

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I dubbi: i costi per i cittadini

Tra coloro che hanno mostrato perplessità c’è Alessandro Gentiletti di Senso Civico: «Un dibattito di oltre tre ore oggi in Consiglio comunale sull’introduzione della tariffa corrispettiva dal primo gennaio. Ho votato contro per molte ragioni, tra questi l’assenza di una visione strategica sul ciclo rifiuti e l’economia circolare, l’aver affidato ad Asm la gestione del corrispettivo e gli oneri del recupero, i maggiori costi che comporterà nell’immediato ai ternani, i disagi ai condomini delle modalità specifiche previste e perché avrei atteso e approfondito qualche mese, coinvolgendo i rappresentanti di categoria. Resto certamente favorevole al principio, che da anni chiedo di affrontare in modo diverso, secondo un iter partecipato. L’atto è stato comunque approvato e da giovedì saremo al fianco dei cittadini per rendere agevole il nuovo sistema. Ho apprezzato il contributo alla discussione di molti consiglieri di maggioranza che sono intervenuti. Non posso non notare – conclude – che a fronte di un dibattito così intenso che riguarda temi fondamentali e cruciali, la giunta non abbia inteso replicare e il sindaco non sia neanche intervenuto».

FATTURAZIONE, COSTI, STEP, PROCEDURA: IL DOCUMENTO TECNICO DELL’AURI
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«Questione di civiltà e progresso»

Michele Rossi (Terni Civica) la pensa diversamente: «ll passaggio alla tariffa puntuale una questione di civiltà, cultura civica e progresso. Una scelta non più rinviabile che come riconosciuto da molti andava fatto molto prima di oggi. Probabilmente lo avrebbero fatto anche le stesse forze politiche che sostenevano la precedente amministrazione cittadina se ne avessero avuto il tempo e non fossero stati assorbiti da altre problematiche. E altrettanto probabilmente l’avrebbero fatto oggi al nostro posto. Come tutte le trasformazioni richiederà un normale periodo di rodaggio, occorrerà (e su questo confido molto) una capillare campagna di informazione da parte del gestore per informare i cittadini di queste novità. La nostra raccolta differenziata funziona sopra la media nazionale e regionale (siamo al 74%) e deve essere strumento di risparmio per il cittadino. Con la tariffa puntuale – aggiunge – deve concretizzarsi proprio questo concetto, oltre a spingere gli stessi cittadini verso un comportamento virtuoso ed utile alla collettività. Le nostre opposizioni citano come esempio Comuni che stanno rinviando questo passaggio. Mentre anche comuni a noi vicini come il Comune di Narni, appena qualche giorno fa ha fatto la stessa scelta. Quello stesso comune tante volte citato come esempio di buona amministrazione da quei partiti che qui a Terni sono minoranza. Inutile negare che esistono delle criticità di tipo operativo. Occorrerà particolare attenzione per i condomini. Dove comunque credo che alla fine prevarrà il buon senso di tutti al contrario di chi prevede tensioni su questo argomento. Sono certo che qualora necessario si potrà intervenire con dei correttivi migliorativi sull’operatività. Aspetto importante è che il costo finale della tariffa in questo caso si formerà attraverso una serie di criteri che non sono solo legati ai millesimi condominiali ma anche al numero dei componenti del nucleo famigliare. La strada è assolutamente quella giusta e bisognava prenderla».

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L’opposizione: «Si rischia il solito caos»

Si inizia tra l’incertezza: «Più rifiuti produci più paghi. Un principio sacrosanto – la nota post votazione di Pd, M5S, Terni Immagina e Senso Civico – se si mettono i cittadini in condizione di  di rispondere solo dei propri comportamenti, senza esporli al rischio di dover pagare di più a causa del furbetto di turno.
Purtroppo invece tariffa puntuale in salsa ternana rischia di portarci puntualmente al solito caos a cui ci sta abituando la giunta Latini. Caos nei condomini che tra oggi e domani dovranno trovare il modo di organizzarsi per affrontare questa nuova modalità. Caos nelle periferie dove già oggi i cassonetti dei cittadini diventano di dominio pubblico. Caos nei bilanci di Asm che dovrà farsi carico della riscossione delle utenze esponendo i già precari equilibri finanziari della partecipata del comune di Terni, ricordando che nel 2019 i casi di morosità si aggirano intorno al 25%. Potenziali rischi anche per i lavoratori di Asm che avremmo dovuto ascoltare tramite le rappresentanze sindacali, visto che saranno i primi a pagare i danni di questa operazione qualora si concretizzasse lo scenario peggiore. Tutti fattori che avrebbero dovuto mettere in condizione i consiglieri comunali di votare solo dopo aver acquisito  gli elementi necessari a decidere in modo realmente consapevole. Sappiamo bene – concludono i consiglieri – come sia importante nell’ottica di una strategia Rifiuti Zero inserire un meccanismo premiale come la tariffazione puntuale, purtroppo dobbiamo costatare che il centrodestra umbro sta  andando da tutt’altra direzione facendo presagire che l’inceneritore di Terni è il candidato ideale per diventare il camino unico dell’Umbria».

Il tentativo di rinvio: impasse sull’emendamento 

Filipponi (Pd) dopo 50 minuti di discussione aveva chiesto a Francesco Maria Ferranti, presidente del consiglio comunale, e Giunta se c’era modo di presentare un emendamento – da remoto ovviamente – per il rinvio al 1° gennaio 2022: «Entro le 48 ore precedenti – la replica del segretario generale dopo una breve sospensione dei lavori – rispetto allo svolgimento del consiglio per consentire agli uffici interessati di poter esprimere dei pareri di regolarità tecnica. Il consigliere avrebbe potuto farlo entro la giornata di lunedì 28. Non è una riduzione della facoltà dei consiglieri, ma è per seguire un corretto procedimento. A mio avviso dunque non c’è chance». Il capogruppo Pd non ha mollato, anche tirando in ballo l’assemblea legislativa regionale più recente: «In quella circostanza sono stati presentati e hanno ottenuto i pareri dirigenziali durante la seduta, non inviati in via preliminare. Altri Comuni lo permettono». Nulla da fare nonostante la partecipazione di Paolo Grigioni (ambiente) e Grazia Marcucci (attività finanziarie).

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