Terni: contatti con i vincitori dell’appalto. Ingegnere condannato a risarcire l’ospedale per oltre 243mila euro

La sentenza è della Corte dei Conti dell’Umbria

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Contatti tutt’altro che opportuni con la società che nella primavera del 2015 si era aggiudicata l’appalto per la ristrutturazione dei locali destinati ad ospitare la diagnostica per immagini, oltre alla fornitura di apparecchiature radiologiche all’ospedale ‘Santa Maria’ di Terni. Società la cui offerta, pur economicamente meno vantaggiosa, era stata giudicata la più adeguata sul piano tecnico. Una ‘prossimità’ – quelle fra un ingegnere 71enne di origini siciliane e residente a Rieti, componente della commissione giudicatrice – fatta anche di un viaggio in Russia, insieme alle rispettive mogli, con un ex dirigente della società che avrebbe poi vinto l’appalto e – come emerso dalle indagini della Guardia di Finanza – dalla presenza di files nel suo computer che avrebbero rivelato la conoscenza di dettagli della gara ancora riservati.

La decisione

La vicenda, in itinere sul piano penale e legata all’ipotesi di turbativa d’asta, ha visto emettere la prima sentenza sul presunto danno erariale cagionato con tale condotta. A riportare la notizia in prima battuta è Umbria24.it. La Corte dei Conti dell’Umbria, presieduta da Piero Carlo Floreani, ha condannato il professionista 71enne a risarcire per 243.078 euro l’azienda ospedaliera di Terni. Decisione che verrà molto probabilmente impugnata in appello dai legali difensori dell’ingegnere, ma che intanto rappresenta il primo giudizio sul piano ‘contabile’. Il danno erariale è stato stimato calcolando la differenza, ovvero il mancato risparmio, fra l’offerta economica dell’aggiudicataria (3.363.511 euro) e quella della seconda classificata (3.120.432 euro).

Fra i motivi

Secondo i giudici del collegio perugino, il professionista «ha posto in essere una condotta in palese frizione con i principi di trasparenza, imparzialità, buon andamento e parità di trattamento dei concorrenti. Ed aveva consolidati rapporti con il personale della società aggiudicataria. Tale situazione getta un’ombra inquietante sulle vautazioni tecniche della commissione aggiudicatrice che ben possono essere state influenzate dalla partecipazione del convenuto».


Favorirono impresa: due ex primari devono risarcire il Santa Maria

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