Crisi centro a Terni: «Fare consulta commercio». Fatale e le associazioni forti

Confronto in III commissione sul centro cittadino e il perenne affanno. M5S spinge per l’istituazione e critica sul piano urbanistico che non c’è, la replica dell’assessore

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di S.F.

La crisi delle attività, largo Manni, un centro da rivitalizzare – se ne parla da anni ma risultati pochini – e la richiesta di istituzione di una consulta del commercio per una concertazione collettiva sullo stato dell’arte. Se ne è discusso giovedì mattina a palazzo Spada in occasione della III commissione consiliare: «Ok, ma ci sono già delle associazioni di categoria forti e con influenza», le parole dell’assessore Stefano Fatale, presentatosi in Comune con 33 minuti di ritardo rispetto all’orario di convocazione. A quanto pare per una comunicazione sbagliata del presidente Federico Brizi.

IL PIANO URBANISTICO DEL COMMERCIO CHE ANCORA MANCA

Federico Pasculli

L’input pentastellato

A farsi avanti per dare delucidazioni sul tema è stato il capogruppo M5S Federico Pasculli: «Nel Dup 2022-2024 si parla del problema del commercio, del centro commerciale naturale e dell’e-commerce. In più largo Manni. Registriamo in centro un progressivo depauperamento di negozi e attività. Del piano del commercio se ne parla da tempo e non c’è traccia. Perché non costituire una consulta dopo quelle già avviate per sport e giovani?». Sulla stessa linea Alessandro Gentiletti di Senso Civico: «L’amministrazione è a favore?».

CRISI COMMERCIO E DUP: GLI SPUNTI

L’assessore Fatale

Fatale e le associazioni forti

 Il titolare al commercio dell’esecutivo Latini si è prima scusato («avevo letto male l’orario di convocazione, pensavo fossero le 9.30 dopo la comunicazione di Brizi)» e poi è entrato nel merito: «La consulta potrebbe essere una buona cosa, ma esistono già delle associazioni di categoria molto forti e con influenza. Loro hanno gli strumenti di concertazione con tutti gli enti pubblici. Sì, vero che hanno parlato di conferenza programmatica: avevo dato il benestare, ma il sindaco non ero io». Come a dire che la palla è in mano all’avvocato. «I centri commerciali in città hanno iniziato a nascere tra gli anni ’90 ed i primi ’00, ora il nostro obiettivo è far uscire il piano del commercio dopo il confronto con le associazioni; siamo in attesa delle ultime risposte da parte loro». Focus su largo Manni con appena cinque attività rimaste nel mercato coperto: «Cercheremo di avere un mercato nuovo con modifica del regolamento, al momento quello ortofrutticolo lì non può andare». In replica Pasculli ha fatto presente del vecchio piano del «centro commerciale naturale naufragato, oggi sarebbe stato un paracadute. E avere un metodo di concertazione collettivo non sarebbe male. Non vi sarebbe alcuna prevaricazione delle associazioni, è una cosa aggiuntiva». Di soluzioni concrete al momento non se ne vedono all’orizzonte.

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