Terni, dai ristoranti la protesta silenziosa

«Il 28 aprile alle 21, alziamo le saracinesche e accendiamo luci e insegne per sollecitare la politica. Non molliamo, presto ripartiremo, tutti insieme siamo più forti del virus»

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di Fra.Tor.

«In molte città italiane, martedì 28 aprile alle 21, verranno alzate le saracinesche e accese le luci e le insegne in segno di protesta civile e silenziosa per sollecitare una presa di coscienza da parte della politica. Io ci sarò». Elisa, proprietaria insieme al suo compagno della trattoria ‘Carpe Diem’ di via Garibaldi a Terni, lancia l’appello e invita «i colleghi ternani esercenti di ristoranti a partecipare».

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La crisi, il virus, le spese

«Insieme al mio compagno – racconta Elisa – abbiamo aperto la trattoria a settembre 2019 e da subito fortunatamente ci ha riempito di grandi soddisfazioni. Una vera e propria scommessa, un azzardo, in un periodo di forte crisi della città». Con Elisa e il compagno lavorano il figlio e altri due dipendenti «che da metà marzo sono stata costretta a lasciare a casa e per i quali non è ancora stata attivata la cassa integrazione. I miei dipendenti hanno famiglia, con cosa riusciranno ad andare avanti finché non riuscire a ripartire? Mediamente solo di bollette, affitto e commercialista il locale ci costa più di 4 mila euro al mese, certo mi sento fortunata per aver ricevuto il bonus di 600 euro, ma il resto dei soldi dove li prendo? Noi con cosa viviamo?».

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«Voglia di ripresa, di rivincita. Tutti insieme siamo più forti del virus»

In questi due mesi di chiusura ‘forzata’ Elisa e il suo compagno hanno «sperato in consegne a domicilio, ma le richieste sono state pochissime. È normale che le persone stando a casa, per passare un po’ di tempo, cucinano. Il giorno di Pasqua, mentre aspettavamo di ricevere qualche ordine dai clienti , per per colmare interiormente quel vuoto che il 12 marzo è entrato nella nostra vita abbiamo pensato di fare un piccolo gesto e di portare dei pasti caldi agli eroi dell’ospedale Santa Maria». Elisa ora prega solo «di riuscire a dare ancora un futuro a tutte le persone che lavano con me e che non svanisca il sogno realizzato con tanti sacrifici. Lotteremo con le unghie e con i denti per poter riuscire a tornare al nostro ‘Carpe Diem’. Quella di martedì non sarà una protesta, ma una voglia di ripresa, di rivincita. Non dobbiamo scoraggiarci, presto ripartiremo, tutti insieme siamo più forti del virus».

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