Un’altra giornata convulsa e uno stallo non ancora superato per il centrodestra ternano, ma sarebbe meglio dire umbro, sulla partita per la candidatura unitaria (se sarà tale) a sindaco di Terni. Un mercoledì fatto di novità, colpi di scena, tensioni: altri capitoli di una storia che, se non scalda troppo i cittadini, nei ‘palazzi’ è da settimane all’ordine del giorno.
Strette di mano e promesse
Si parte dall’incontro Latini-Masselli, in mattinata a palazzo Spada, con tanto di stretta di mano, apprezzamenti, ‘confessioni’ e promesse. Come quella dell’assessore al bilancio che, nel tète a tète, avrebbe assunto l’impegno di non competere se il nome in campo fosse stato quello dell’attuale primo cittadino. E di certo in quel momento il nome della Lega sul tavolo non era certamente quello di Latini.
Colpi di scena
Poi però nel pomeriggio il candidato della Lega – dopo che i livelli nazionali del partito hanno preso in mano la situazione – è tornato ad essere, questa sì una sorpresa, proprio Latini. Una decisione assunta scavalcando, di fatto, i livelli intermedi territoriali. A quel punto si è consumata una quasi rottura insanabile con FdI, determinata, specie nel suo segretario regionale Franco Zaffini, a ‘tirare dritto’ su Masselli. Apriti cielo: comunicati minacciati, sindaco ‘autorizzato’ ad andare da solo con simbolo della Lega e civica a supporto, tensione alle stelle. Insomma l’ennesima burrasca. Poi però, con il passare delle ore tutto sarebbe stato nuovamente sospeso. In attesa che ciascuno chiarisca una volta di più le proprie idee, rifletta, ragioni. L’opzione Latini contro Masselli è in ogni caso più che realistica.
Masselli: «Mai fatto ‘trattative. Io rispondo al mio partito»
A parlare è lo stesso Orlando Masselli: «La ricostruzione dei fatti non è veritiera perché mi vengono attribuite cose che non ho mai fatto. Perché oggi (mercoledì, ndr) non ero a palazzo Spada né in consiglio comunale e perché non ho partecipato ad alcuna ‘trattativa’ né ho fatto dichiarazioni di alcun tipo. Io rispondo solo al mio partito che ha indicato il mio nome da tempo. E mi rimetto alle decisioni che Fratelli d’Italia intenderà assumere».
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