Monsignor Marinozzi si è spento a 104 anni

Diocesi di Terni-Narni-Amelia in lutto: «Buono e amato da tutti». Lo scorso luglio c’era stato l’anniversario per gli 80 anni di sacerdozio

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È stato per 73 anni parroco di San Matteo apostolo ed evangelista di Sambucetole e ha trascorso la sua lunga vita a servizio della chiesa diocesana e della comunità amerina. La diocesi di Terni-Narni-Amelia è in lutto per la scomparsa di monsignor Giuseppe Marinozzi: si è spento domenica a 104 anni. Li aveva festeggiati tre mesi fa. Martedì alle 15 saranno celebrate le esequie – presiedute dal vescovo Piemontese – nella concattedrale di Amelia.

LUGLIO, GLI 80 ANNI DI SACERDOZIO

Nato nel 1915: «Buono e amato da tutti»

Monsignor Marinozzi era nato a Chianni – Pisa – il 26 ottobre del 1915 e lo scorso 23 luglio per lui c’era stato il rilevante anniversario degli ottanta anni di sacerdozio con la celebrazione insieme al vescovo Giuseppe Piemontese, ai sacerdoti ed alla comunità di Sambucetole nel santuario di Collevalenza: è qui che negli ultimi anni era ospite nella casa del clero. «Un traguardo raggiunto – sottolinea la diocesi – con lo spirito volitivo, umile e riservato che ha caratterizzato la vita di don Giuseppe, un sacerdote buono, amato e conosciuto da tutti». Lunedì pomeriggio sarà allestita la camera ardente nella chiesa parrocchiale di Sambucetole.

L’impegno 

Marinozzi ha frequentato il seminario diocesano di Amelia e il pontificio seminario regionale Pio XI di Assisi ed è stato ordinato sacerdote il 23 luglio 1939 nella Cattedrale di Amelia da monsignor Giuseppe Lojali; nel 1942 è stato nominato vicario parrocchiale l’anno dopo parroco a Sambucetole, dove ha svolto il suo ministero ininterrottamente fino alla fine del 2014. Giovane sacerdote, negli anni ’60 ha insegnato latino e greco nel seminario di Amelia e religione nelle classi delle medie e del Ginnasio; ha collaborato per molti anni, dopo la morte di monsignor Sensini, già vicario di Amelia, con la curia diocesana, mantenendo aperto l’ufficio matrimoni presso la curia di Amelia e seguendo le pratiche matrimoniali, fino agli anni recenti. Negli anni ottanta ha retto, dopo la partenza del padri cistercensi la parrocchia di Foce e il Santuario della Madonna delle Grazie: nella sua parrocchia, all’inizio degli anni sessanta, portò anche la televisione in bianco e nero, per condividere la visione delle prime trasmissioni d’intrattenimento.

L’abilità culinaria

La diocesi ricorda che monsignor Marinozzi «era un cuoco provetto, famoso per i suoi biscotti che regolarmente preparava per i bambini della scuola materna parrocchiale, o per i ragazzi del catechismo o per le donne che pulivano la chiesa. La gente di qualsiasi età racconta che era impossibile uscire dalla canonica senza aver accettato qualcosa di dolce o altro. Autista provetto e ‘vivace’ ha rinnovato la patente di guida, fino a 97 anni. Sempre vivo in lui è il ricordo del vescovo che lo ha ordinato sacerdote nel 1939 nella cattedrale di Amelia, mons. Vincenzo Lojali, di cui è in corso la causa di beatificazione, e che definiva lui ed altri due sacerdoti scomparsi ‘la primizia del suo episcopato’».

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