Terni e inceneritori: la posizione del Comune

Il sindaco: «Noi diciamo ‘no’, ma se lo ‘Sblocca Italia’ del governo prevederà misure diverse, non potremo impedirle»

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Venerdì mattina, in occasione della conferenza dei servizi in programma in Provincia per esaminare la richiesta di ‘Terni Biomassa’ relativa all’autorizzazione integrata ambientale, è previsto il nuovo parere negativo del Comune di Terni e la nuova manifestazione degli ambientalisti e di politici vari. Ma la posizione del Comune, sulla ‘questione inceneritori’ è chiara: «Il territorio non può subire ulteriori carichi che ne mettano a repentaglio l’equilibrio ambientale».

Due ‘no’ E per questo, spiega il sindaco Leopoldo Di Girolamo, «abbiamo diretto ‘no’ alla richiesta presentata martedì da ‘Aria’ e diremo un altro ‘no’ a quella di ‘Terni Biomassa’ di cui si parlerà venerdì nella seconda conferenza dei servizi», spiega il sindaco Leopoldo Di Girolamo. Ma la posizione è anche realista: «Ovvio, però, che se lo ‘Sblocca Italia’ del governo prevederà misure diverse da quelle che noi proponiamo, non sarà in nostro potere impedire che vengano attuate».

«Attenzione» Quello che il sindaco tiene a mettere in chiaro, però, è che «nessuno può accusarci di trascurare o sottovalutare il problema: il sito ternano è il più sorvegliato dell’Umbria e, forse, dell’intero Paese e ricordo che diversi studi confermano che il ‘peso’ dell’inquinamento da termovalorizzatori viene stimato intorno al 4% del complesso dei carichi inquinanti gravanti sul territorio».

La nuova ricerca L’assessore all’ambiente, Emilio Giacchetti, ricorda che «il nostro parere negativo nasce dall’analisi dei dati che fino ad oggi sono in possesso dell’amministrazione e che salutiamo con gratitudine la decisione della fondazione Carit di finanziare un nuovo studio, che verrà svolto dall’università di Perugia, che ci permetterà di acquisirne di nuovi e più aggiornati sullo ‘stato di salute’ complessivo della città e del comprensorio».

L’INTERVISTA ALL’ASSESSORE GIACCHETTI – IL VIDEO

Le valutazioni Perché, spiega il dirigente comunale del settore ambiente, Marco Fattore, «le indicazioni che ci sono state fornite dall’amministrazione, che ha immediatamente recepito un pronunciamento del Consiglio di Stato, sono chiare: non si valuta più il possibile impatto di un singolo impianto, peraltro le modifiche dei due oggetto di discussione non avrebbero modificato il livello di emissioni, ma si deve mettere sotto esame l’intero sito e questo, ovviamente, rappresenta una novità interessante».

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