Fontana piazza Duomo: «Ridargli vita»

Terni, il consigliere Rossi ricorda della problematica e chiede di intervenire per getto dell’acqua e illuminazione

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La fontana di piazza Tacito è la più nota, ma ce ne sono altre chiuse da tempo. Una di queste si trova in piazza Duomo: da anni non c’è alcun getto d’acqua e a ricordarlo negli ultimi giorni è stato il consigliere comunale di Terni Civica Michele Rossi.

Il problema

Si tratta – sottolinea – della fontana «che rappresenta la cascata delle Marmore (il fiume Velino che si getta nel Nera) opera realizzata nel 1935 dello scultore Corrado Vigni (autore delle stesse statue che ornano la facciata del Duomo); mentre la vasca della stessa fontana è addirittura molto più antica ed è databile attorno al 1600. Nel 2015 ricordo il tentativo di rimettere in funzione il getto dell’acqua, con un intervento all’impianto di pompaggio dell’acqua e la realizzazione di nuovi pozzetti; lo ricordo bene perché in quell’occasione sollevai il problema che la copertura di tali pozzetti fosse stata realizzata con mattonelle di natura e colore panna completamente diverso dalla pavimentazione a sampietrini della piazza in cui erano stati inseriti. Un vero e proprio ‘pugno nell’occhio’ dal punto di vista estetico. Dopo pochi giorni s’intervenne sostituendo tale copertura con delle mattonelle dello stesso colore dei sampietrini. Una giusta attenzione estetica che non danneggiò l’armoniosa visione d’insieme della pavimentazione e della fontana».

L’acqua che non c’è

Nulla si è mosso da allora: «L’attenzione però si fermò, non ne conosco il motivo, all’aspetto estetico. Da quell’intervento si sperava potesse riprendere il getto d’acqua ma in realtà possiamo tutti testimoniare come da quella fontana in tutti questi anni non sia mai sgorgata una sola goccia di acqua a dispetto della sua funzione originaria e del suo stesso simbolismo (riguardo quest’ultimo mi viene da pensare che almeno la Cascata delle Marmore a orario è aperta, questa fontana da sempre è chiusa). Al fine di ripristinarne l’originario, corretto funzionamento e restituirne la bellezza artistica, per come fu pensata e realizzata, intendo interessare l’amministrazione comunale, attraverso un’interrogazione, perché dopo aver compreso le problematiche ci si attivi per ripristinare la caduta dell’acqua provvedendo infine se sarà possibile a illuminare l’opera con delle luci che la valorizzino ancora di più, cosi com’è stato recentemente fatto anche per altri monumenti cittadini. Ridando nuova vita – conclude – a un così importante dispositivo architettonico e urbanistico monumentale che senza acqua è di fatto snaturato».

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