Rumors confermati: Erg entra nell’idroelettrico con l’acquisizione degli asset italiani di E.on per 950 milioni di euro. Il business, spiega una nota, è composto da un portafoglio di impianti presenti in Umbria, Marche e Lazio, 16 centrali, 7 dighe, 3 serbatoi e una stazione di pompaggio con una potenza complessiva di 527 MW. Insomma: il nucleo idroelettrico di Terni.
L’operazione Attraverso questa transazione, spiega una nota aziendale, entreranno a far parte del gruppo Erg oltre 100 persone tra tecnici specializzati nella gestione operativa degli impianti, specialisti di energy management e staff dedicate. L’acquisizione sarà finanziata da Erg tramite l’utilizzo parziale della liquiditaà disponibile e con il ricorso ad un corporate acquisition loan di 700 milioni sottoscritto con un pool di sette mandated lead arrangers e bookrunners italiani e internazionali. Il closing, subordinato all’approvazione dell’Antitrust e al completamento delle necessarie notifiche e consultazioni con le organizzazioni sindacali interessate, è previsto entro fine 2015.
Il commento Secondo Luca Bettonte, amministratore delegato di Erg, «l’acquisizione è di grande rilevanza strategica per il gruppo perché consente di diversificare le fonti di produzione entrando nel settore idroelettrico con una dimensione di rilievo ed è coerente con la nostra strategia di crescita nelle rinnovabili attraverso investimenti in asset di alta qualità . L’acquisizione permetterà di incrementare significativamente i risultati economici e la generazione di cassa nel medio periodo, mentre il considerevole aumento
dell’energia elettrica prodotta consentirà di raggiungere importanti risultati anche a livello di energy management. L’importante supporto all’operazione da parte di sette primarie banche rappresenta un ulteriore segnale di grande fiducia circa la qualità degli impianti e del management. Il gruppo, a seguito dell’operazione, migliorerà la propria struttura patrimoniale mantenendo allo stesso tempo una liquidità adeguata per finanziare ulteriori progetti di sviluppo. In autunno presenteremo al mercato il piano industriale
per i prossimi tre anni».