Terni: ecco il progetto ‘alternativo’ per lo stadio Liberati

A presentarlo e spiegarlo è l’ingegnere ed ex assessore Sandro Corradi: «Nessuno sgambetto, è un contributo». Riguarda solo lo stadio

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di S.F.

Che qualcosa fosse in movimento lo si era intuito a dicembre con l’esposizione in biblioteca dell’ingegnere Luigi Corradi e l’architetto Paolo Leonelli per ‘spingere’ sulla ristrutturazione dell’impianto. A tre mesi di distanza è l’ex assessore Sandro Corradi – era presente in Bct – ad aver presentato lo step successivo di quell’idea, vale a dire il progetto preliminare ‘alternativo’ del Libero Liberati nell’ambito del complesso iter stadio-clinica. Il suo pensiero in merito è già noto dal 2019. Riguarda solo la struttura sportiva.

IL DOCUMENTO PROGETTUALE COMPLETO – LEGGI (.PDF)

I concetti chiave e il non sgambetto

Anche in questa occasione i protagonisti sono stati loro tre ed i concetti chiave sono un paio a livello comunicativo e d’impatto mediatico: «Ci sembrava giusto dare un po’ la nostra idea seppur non siamo stati coinvolti – ha esordito l’ex assessore all’urbanistica del Comune – e qui nessuno cerca incarichi, è tutto nato da mio padre che ha 98 anni e da Leonelli. Noi cerchiamo di far capire che si può fare uno stadio altrettanto bello e funzionale ma spendendo molto meno, circa la metà, è un contributo. Se non interessa possono anche buttarlo. Ribadiamo che qua nessuno vuol fare lo sgambetto al sindaco Stefano Bandecchi e al presidente della Ternana Nicola Guida. Se pensano possa essere un valore, bene. Non rompiamo le uova nel paniere». I tre hanno parlato di un risparmio di 22 milioni di euro rispetto ai 42 previsti al momento dal progetto a tutti conosciuto.

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I dettagli ed i due volumi

Bene, ma in concreto? La proposta ‘alternativa’ per lo stadio – ovviamente resterebbe tutto incardinato nell’ambito del project che coinvolge anche la clinica – è da 16 mila euro, con 12 mila metri quadrati di parcheggi e due volumi: «Uno commerciale da 5 mila metri quadrati ed un altro nel vuoto della curva sud da 800 metri quadrati da utilizzare per la sede della società, conferenze, museo, ingresso e merchandising. Ora come sapete sono in affitto in via della Bardesca», ha aggiunto Corradi. Nel dettaglio la parte nuova dello stadio (seggiolini compresi) andrebbe a costare 11 milioni di euro con il prezzario vigente. Più ulteriori 9 milioni per la sistemazione delle aree esterne (il nuovo volume, parcheggio ecc.). «In tutto 20 milioni di euro dunque per uno stadio nuovo e con riciclo delle parti esterne». Sì, perché secondo il gruppo di lavoro c’è un fattore importante da considerare: «Così avremo un Liberati nuovo ma riutilizzando quanto di buono c’è della struttura esistente, noi demoliremmo la parte superiore inserendo una struttura d’acciaio all’interno. Ciò consentirebbe di risparmiare sulle recinzioni esterne di filtraggio, le aree di calma, il campo di calcio, le scale di accesso, i cancelli e la divisione in settori», la puntualizzazione. Su questo tema tirato in ballo anche il sistema fognario.

E con l’iter già approvato?

In avvio Corradi in ogni caso avete sottolineato un aspetto: «Il progetto esistente per lo stadio è stato fatto da validissimi professionisti di Terni e Perugia, ma riteniamo si possa farne uno altrettanto funzionale e bello con molto meno denaro. Un impianto all’inglese con distanza di sei metri dagli spalti con schemi statici semplici, velocità costruttiva e realizzazione anche durante il campionato senza far ‘emigrare’ la squadra. Manutenzione? Bassa o nulla. Il Pef? Andrebbe ricalibrato ovviamente». D’altronde il fattore clinica incide e non poco. «Se questa cosa semplifica il project financing bene, altrimento noi abbiamo a cuore che lo stadio si faccia. La legge stadi è stata fatta correttamente e ben venga la clinica», le parole di Corradi. Sì, ma con l’iter già approvato? «L’autorizzazione regionale non entra non entra nel merito della tipologia dei lavori, per quella comunale sarebbe sufficiente una variante se volessero cambiare il progetto del solo stadio. E ci vorrebbero circa due mesi», la stima di Leonelli. Corradi nel 2005 (Agarini) e nel 2012 (Longarini) era stato incaricato per un lavoro simile. Poi non se ne è fatto più nulla. Lo ha ricordato lui stesso. «La convenzione? Se si dimostra di aver cominciato l’iter per il nuovo stadio, le scadenze di idoneità vengono meno», è stato sottolineato. Nel caso del Liberati quella statica è fino al 2026 ed i tempi stringono.

Il feedback di Guida

Corradi ha spiegato di non aver avuto contatti con Bandecchi sul tema. Con Guida sì: «L’ho presentato a lui il progetto, è sempre gentile e corretto e ha detto che era interessante specie sul notevole risparmio. Ma ci ho parlato venti minuti», ha specificato l’ingegnere. Vedremo gli esiti. «Un’opportunità per la città. Con questo progetto la Ternana potrà continuare a giocare durante i lavori e la struttura è prefabbricata in acciaio». Non resta che attendere eventuali risposte politiche.


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