Terni, stadio Liberati: «Ristrutturazione ok, no al nuovo»

Confronto in biblioteca con protagonisti l’ingegnere Luigi Corradi e l’architetto Paolo Leonelli. Bandecchi: «Impianto ormai ingestibile». Respinto emendamento

Condividi questo articolo su

di S.F.

«È una ‘provocazione’ per non fare uno stadio nuovo, è uno spreco ed è scomodo per noi cittadini. Chiaro che è una nostra opinione». Le parole sono dell’architetto Paolo Leonelli, uno dei due professionisti ternani – l’altro è l’ingegnere Luigi Corradi – che ha organizzato un evento in biblioteca nel pomeriggio di giovedì: ‘Il Liberati oggi ha 60 anni. Demolire o intervenire sull’esistente?’, il tema affrontato. Le idee in merito sono chiare.

TERNI, L’ARCHITETTO LEONELLI FIDUCIARIO DEL SINDACO PER IL VERDI

L’unica soluzione

L’argomento è d’attualità tra problemi con la manutenzione straordinaria dell’impianto, il progetto stadio-clinica di Stefano Bandecchi ed il certificato di idoneità statica valido fino al 30 dicembre 2026, come indicato dalla direzione lavori pubblici nel documento legato ai servizi pubblici di rilevanza economica. «Io e Paolo – il commento di Corradi – ci siamo incontrati e siamo finiti a parlare dello stadio. Ci siamo accorti che ambedue eravamo fautori di una sola e unica soluzione: lasciarlo in quella posizione e ristrutturare il vecchio. Le voci che circolano lasciano delle porte aperte anche per il trasferimento. Noi rifiutiamo questo per una serie di ragioni. Anche i relatori del piano regolatore di Terni, da Ridolfi a Portoghesi, dissero che la posizione dello stadio era la migliore possibile in Italia rispetto alla città».

MARZO 2019, SANDRO CORRADI: «ECCO L’INTERVENTO MIGLIORE»

Il costo

Per Corradi e Leonelli niente demolizione: «Siamo concordi sulle idee fondamentali. Lo stadio si può mettere a norma: prima scelta è farlo rimanere in quel punto perché lì è un nucleo sportivo e ci sono i servizi. Inoltre i costi: 4-5 volte di meno rispetto al farlo nuovo. Il grande difetto di questo impianto – il commento dell’architetto – è che hanno previsto la pista d’atletica. Non è stata mai usata: eliminandola si riesce a raggiungere tranquillamente 13-14 mila spettatori, la norma per la serie A è 12 mila. Ma se ne possono fare anche di più, è una scelta che si può fare. La ristrutturazione costerebbe 7-8 milioni a fronte di 50 per il nuovo. E la struttura prefabbricata arriverebbe a breve. Si può fare un intervento che ha molti punti positivi. Se ne abbiamo parlato con sindaco e amministrazione? Li abbiamo invitati». In Bct anche il figlio di Luigi Corradi, l’ex assessore Sandro, e l’ex direttore generale del Comune Aldo Tarquini.

LAVORI PUBBLICI, 14 INTERVENTI NON RIPROPOSTI: STOP AL LIBERATI

L’emendamento respinto in consiglio 

Del tema se ne è poi parlato venerdì in consiglio comunale per l’approvazione del documento unico di programmazione. Mirino sul ‘taglio’ da 1,2 milioni per la manutenzione straordinaria del Liberati e l’intervento non riproposto nel piano triennale dei lavori pubblici: «Abbiamo chiesto di ripristinarlo – ha spiegato Francesco Filipponi del PD in merito all’emendamento – togliendo la stessa cifra dal fondo Terni, la missione 20, è buon senso». A rispondere il sindaco Stefano Bandecchi: «Il Comune non ha mai avuto a disposizione 1,2 milioni per rifare lo stadio, il Comune ha affittato alla Ternana lo stadio a 500 mila euro l’anno e potevano essere scomputati in lavori. Tutti gli anni ho fatto lavori per oltre 1 milione di euro, ormai è ingestibile lo stadio e l’ho mantenuto attivo. Il Comune non ha mai speso un centesimo per lo stadio e non ha mai avuto soldi a disposizione. Il nuovo proprietario – Nicola Guida, ndr – sa che avrà lo stesso identico contratto e se lo stadio non sarà a posto, se lo metterà a posto. A meno che Regione e ministero non si sveglino su stadio-clinica. Si farà un bando, costruirà. Lo stadio a oggi se lo paga la Ternana».

 

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli