Terni, efficientamento dell’ospedale: «Cose fatte e cose da fare»

La direzione dell’azienda ospedaliera illustra le misure messe in campo al Santa Maria

Condividi questo articolo su

della direzione dell’azienda ospedaliera Santa Maria di Terni

Negli ultimi mesi, tenendo conto anche dell’andamento della pandemia, abbiamo realizzato una serie di trasferimenti di aree di degenza e servizi con l’obiettivo di efficientare tutti i percorsi.

In particolare, a ottobre scorso, si è proceduto alla riattivazione dell’Osservazione breve in Pronto soccorso, per garantire una maggiore appropriatezza del setting assistenziale per i pazienti, nell’ottica di avere un maggiore filtro rispetto ai ricoveri, riducendo il rischio del fenomeno del sovraffollamento.

A gennaio 2023 si è provveduto al trasferimento del reparto di dermatologia dal primo al quinto piano (sede ‘storica’). Sempre al quinto piano, si è contestualmente ripristinata l’area ambulatoriale del DH endocrinologico e della reumatologia, favorendo così una maggiore qualità dei servizi ambulatoriali sia a favore degli operatori ma soprattutto a favore dei pazienti.

A marzo 2023 si è proceduto al trasferimento dell’area di degenza della chirurgia coloproctologica dal secondo al primo piano (stesso piano della piastra operatoria, facilitando di fatto il trasporto dei pazienti ‘verso’ e ‘dalle’ sale operatorie) con il successivo trasferimento dell’area di degenza della epatogastroenterologia/medicina d’urgenza 2 (dal 2° piano ala sud al 2° piano ala nord, con incremento di sei posti letto). Il tutto per rendere più appropriato, rispetto ai fabbisogni, il numero di posti letto assegnati all’area chirurgica e all’area medica, con l’obiettivo di ridurre il numero di pazienti ricoverati ‘in appoggio’ in aree di degenza diverse da quella del reparto in cui il paziente è stato preso in carico.

Sempre a marzo, nell’area degenza ‘Rianimazione sez. A’, al termine dei necessari lavori di adeguamento impiantistico-strutturale, si è proceduto all’attivazione di due box a pressione negativa, contenenti ciascuno un posto letto, permettendo così la ‘chiusura’ della terapia intensiva Covid: tale misura organizzativa ha consentito di ottimizzare le risorse umane (anestesisti e infermieri), facilitando la ripresa delle attività interventistiche in elezione, aumentando di fatto il numero di sedute operatorie.

Nei giorni scorsi la direzione aziendale, anche a seguito della conclusione dei lavori relativi agli otto posti letto di terapia intensiva/subintensiva attigui all’area di degenza malattie infettive, ha provveduto alla ‘chiusura’ dell’area degenza ordinaria Covid 4 interna al corpo centrale dell’ospedale, trasferendo la gestione dei pazienti Covid in regime ordinario nel reparto di malattie infettive (esterno al corpo centrale dell’ospedale).

Il 3 aprile, poi, è prevista la ‘riattivazione’ dell’area di degenza ordinaria dell’Unità riabilitativa per gravi cerebrolesioni acquisite, ‘normalizzando’ il numero di posti letto assegnati alla neurochirurgia nella cui area di degenza era stata temporaneamente trasferita: il risultato atteso è quello di facilitare la mission della Ugca rispetto alla presa in carico di pazienti affetti da esiti di gravi cerebrolesioni. La contestuale maggiore disponibilità di posti letto in neurochirurgia favorirà la presa in carico di un maggior numero di pazienti che necessitano di prestazioni di alta specialità erogate dai professionisti della neurochirurgia, nel rispetto della stessa mission del Santa Maria di Terni come azienda ospedaliera, sede di Dea di 2° livello.

Per i prossimi giorni è inoltre prevista la ‘riattivazione’ dell’area di degenza Clinica medica al 5° piano, ripristinando così la destinazione ‘storica’ e più funzionale dell’intero quinto piano dell’ospedale ai reparti internistici, per favorire, anche dal punto di vista della logistica, l’integrazione e l’efficientamento delle risorse e di facilitare i percorsi per gli stessi pazienti e visitatori/caregiver.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli