Terni, sale l’evasione della Tari: 7 milioni

L’aggiornamento in III° commissione consiliare: «Siamo al 33%, c’è un incremento. Vogliamo recuperare tutto, dalla A alla Z». Tariffa puntuale, Comune legato all’Auri

Condividi questo articolo su

di S.F.

A dare le notizie in forma concisa e diretta – come di consueto – è la tecnica del gruppo, ovvero la dirigente delle attività finanziarie Stefania Finocchio. E non sono positive per il Comune di Terni: la prima riguarda l’evasione della Tari, la seconda la possibilità di attuazione della cosiddetta ‘tariffa puntuale’ per i rifiuti. In estrema sintesi: c’è un aumento rispetto al periodo 2014-2017 (di competenza dell’Organo straordinario di liquidazione) e c’è necessità di attendere la mossa dell’assemblea Auri per quel che concerne la tematica successiva.

IL PEF: DIFFERENZIATA SOPRA IL 74% E 479 CHILI DI RIFIUTI PER CITTADINO. IL RISPARMIO DI 500 MILA EURO

Andrea Giuli e Leonardo Latini

L’evasione che aumenta. Possibile esternalizzazione per recupero

Di tutto ciò se ne è parlato lunedì pomeriggio in III° commissione consiliare alla presenza del sindaco Leonardo Latini e della Finocchio, con il vicesindaco Andrea Giuli accanto al 44enne avvocato per portare alcune – magari anche rilevanti, a giudicare da un paio di passaggi – comunicazioni al primo cittadino di Terni. Al centro della discussione la delibera di giunta approvata lo scorso mercoledì in riferimento alla tassa dei rifiuti 2019 e la presa d’atto del piano economico finanziario del servizio di igiene urbana: focus in particolar modo sull’evasione – da anni un problema per l’ente – e la tariffa puntuale, sul quale hanno insistito i consiglieri Paolo Angeletti (Terni Immagina) e Alessandro Gentiletti (Senso Civico), che ricorda come in tempi recenti Marco Cecconi (all’epoca, 2018, consigliere d’opposizione) disse che era impossibile l’applicazione. Come detto la dirigente si è fatta capire al volo con i numeri: «Dal secondo semestre del 2014 al 2017 abbiamo girato intorno al 30% di evasione per un valore di circa 6 milioni di euro. Per il 2018 non abbiamo ancora i dati definitivi, ma siamo sul 33% per 7 milioni». Incremento dunque sulla già alta cifra precedente. La Finocchio ha ricordato inoltre che l’anno scorso ci fu un forte decremento della tariffa grazie all’accelerazione della raccolta differenziata. Quadro non proprio roseo insomma. «Non siamo messi benissimo, per ora ci dobbiamo trovare dell’evasione 2018 perché per la restante c’è l’Osl. L’esternalizzazione per il ecupero dell’evasione degli anni passati ci consentirebbe di liberare delle risorse da utilizzare per l’evasione corrente», aggiunge Latini».

MARZO 2018, ‘TAGLIO’ DELLA TARI DI OLTRE IL 6% GRAZIE AI RISULTATI DELLA DIFFERENZIATA

Operatori Asm in azione

La ‘tariffa puntuale’

Gentiletti ha chiesto al sindaco se l’attuazione sia mai stata presa in considerazione dall’amministrazione, ricordando anche un passato stanziamento di fondi.  Risposta positiva, peccato che l’ente non possa muoversi senza il sì dell’assemblea dell’Autorità umbra per rifiuti e idrico: «Noi andiamo verso quella direzione – ha spiegato Latini – perché ci consentirebbe anche di contenere l’evasione. Tuttavia serve un regolamento e quindi c’è da attendere l’Auri: l’unico Comune che ha deliberato in merito è San Gemini, ma lì finisce per ora. L’auspicio è che ci possa essere per il prossimo anno, il regolamento è in discussione proprio in questo periodo». I guai non finiscono qui per l’amministrazione: «Stiamo cercando di combattere l’evasione e in passato c’è stato un difetto di comunicazione e coordinamento tra il Comune e l’Asm: con questa delibera andiamo proprio a risolvere questa situazione perché altrimenti si deve gestire il recupero senza dati e tempistiche certe. Uno dei problemi è legato alla riscossione di tasse e tributi». Sottolineato come – sempre per via della raccolta differenziata – il costo del servizio, pari a 20 milioni 461 mila euro, sia in riduzione di 501 mila euro: l’importo sarà riversato nel fondo per la copertura dei rischi per i crediti inesigibili. Su quest’ultimo argomento Valdimiro Orsini (Pd) si è fatto avanti per chiedere lumi sul Pef e su un paio di voci del piano.

LE DISCARICHE ABUSIVE NON MANCANO MAI, REGNA L’INCIVILTÀ

Discarica abusiva a lato della Gabelletta-Maratta

I criteri e l’Auri dominus

Luca Simonetti (capogruppo M5S) invece ha focalizzato l’attenzione sulle tariffe: «Quali sono i criteri? Ci sono dei dati che non vanno. Si vanno a penalizzare dei commercianti che magari producono sostanzialmente solo organico. E siamo concordi sull’evasione, al quale collego la questione delle discariche abusive». Tutto in mano all’Auri anche in questa circostanza, come specificherà nel corso della commissione la Finocchio: «Ci arrivano ‘confezionate’ da loro le tariffe e sono nel Pef, ce le manda Asm insieme al piano. Quest’anno non c’è stata possibilità di agire mentre nel 2018 il commissario straordinario Antonino Cufalo fu chiamato a decidere alla luce del milione di euro di risparmio, ci fu un ‘taglio’ per questo motivo». La Tari viaggia con il Pef e l’incasso per l’ente dovrebbe finanziare il costo totale del servizio: acceleriamo il recupero dell’evasione per evitare di produrre debiti fuori bilancio in quanto il servizio è finanziato dal Comune». La delibera passerà con cinque voti a favore e tre contrari.

L’OSL E IL PIANO PER IL RECUPERO DELLA TARI

La differenziata nel territorio comunale di Terni

«L’obiettivo è sanzionare dalla A a Z, tutti. Siamo dei passacarte»

Come si procede dunque per tentare di riprendere tutto ciò che è dovuto? Mica facile. La Finocchio traccia la linea: «Non c’è stata un’analisi per categoria – risponde alla domanda di Angeletti – perché a noi arriva l’elenco dei morosi da Asm, in ordine alfabetico. Non so come Asm mandi via i solleciti per inviarli, per quel che ci riguarda abbiamo proceduto con gli avvisi di accertamento 2014 dopo che l’Osl ha istituito il gruppo di lavoro: non avevamo tempo, se non ci sbrigavamo rischiavamo di avere un tributo in prescrizione e vogliamo recuperare tutto. L’obiettivo dell’ente è sanzionare dalla A alla Z, a prescindere dall’importo – ovviamente il riferimento è ai morosi – e dalla categoria, se domestica o meno. Non abbiamo più tempo materiale». Infine sul controllo del capitolato la dirigente è ancora più esplicita: «È stato sottoscritto con il nostro gestore da Auri, noi siamo semplicemente dei passacarte e dei tecnici che emettono mandati nei confronti di Asm». ‘Potere’ pressoché a zero.

Alessandro Gentiletti

«Quadro drammatico. E il Comune se ne disinteressa»

«Quello emerso in 3° commissione – afferma il consigliere comunale Alessandro Gentiletti (Senso Civico) – è un quadro drammatico delle finanze comunali, una situazione sicuramente ereditata dal passato ma che ha visto questa amministrazione dar luogo solo a proclami e non affrontare i veri temi delle entrate e soprattutto delle uscite dell’ente. Il dato più allarmante, da imputare tutto a questa amministrazione, è quello riguardante l’evasione della Tari, ben 7 milioni nel 2018, con un aumento di un milione l’anno. In sostanza un ternano su tre non paga la Tari. Una situazione di iniquità nei confronti di tutti coloro che fanno il proprio dovere di cittadini e di utenti. Ieri (lunedì, ndR) è emersa anche la superficialità politica con la quale questa amministrazione affronta il tema dell’evasione. Non si può lamentare il sindaco di non avere risorse per far quadrare i bilanci del Comune quando nulla è stato fatto per dare certezze alle entrate. Risultano situazioni molto pesanti anche per i passi carrabili, l’occupazione di suolo pubblico, le ammende per il codice della strada. Era chiaro che un anno fa – prosegue Gentiletti – la prima cosa da fare era concentrarsi sul potenziamento dei servizi di riscossione. Abbiamo invece assistito a nuovi modelli organizzativi, a nuove disposizioni del personale, ma i nodi strutturali non sono stati affrontati».

Consiglieri M5S in Comune a Terni

Il M5S: «Ecco la mazzata leghista»

Martedì il gruppo consiliare pentastellato è tornato a farsi sentire sulla vicenda: «Terni da tempo applica le tariffe Tari riferite alle utenze non domestiche più alte dell’Umbria. Soprattutto se sei un piccolo imprenditore, un negoziante o un artigiano. E non è certo colpa solo dell’evasione il salasso per chi si trova a gestire ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie e pub che si vedranno applicare tariffe pari a 27,55 euro/mq al cospetto dei circa 16 euro/mq di Perugia. Ancora peggio per la categoria degli ortofrutta, pescherie, negozi di fiori e piante, pizza al taglio, a cui verrà applicata la tariffa di 35,84 euro/mq, più del doppio di quanto applicato per la stessa categoria sempre a Perugia. L’assurdo è che nonostante l’aumento della tariffazione già tra le più alte in Umbria, a Terni banche e istituti di credito insieme a discoteche e night club pagano tra le tariffe più basse della regione (da 4,31 a 6,26 euro) . Situazione assurda, che il M5s denuncia da anni e dovuta al fatto che nessuno si è preso la briga di rimodulare i coefficienti secondo più equi principi. Tasse che colpiscono i più deboli, le piccole realtà locali tipiche del centro cittadino e dei mercati e spesso spingono definitivamente verso la chiusura artigiani, commercianti e ristoratori già colpiti dalla crisi a favore della grande distribuzione che reinveste gli utili della minore tassazione, quando va bene, fuori dal nostro comune, se non all’estero. Quindi da una parte si spendono soldi per la promozione ed il marketing territoriale mentre dall’altra si uccidono le piccole attività con tariffe inverosimilmente alte e si sottraggono importanti investimenti al territorio. Di fronte ad un fallimento così colossale, il governo dei ‘passacarte’ (cit. Finocchio) butta la colpa su Auri, di cui il sindaco Latini dimentica di essere membro del consiglio direttivo, che non avrebbe ancora redatto un regolamento per quanto riguarda la tariffazione puntuale dei rifiuti. Nel frattempo non c’è traccia di incentivi per chi vende prodotti sfusi e si impegna per una riduzione del rifiuto alla fonte, in barba a tutti gli impegni sbandierati in campagna elettorale: a fronte di un evidente disastro che sta mettendo sul lastrico le attività economiche cittadine e a fronte dei niet dei ‘passacarte’ eletti in Comune e in pieno spirito propositivo ci rendiamo disponibili per un vertice con l’onorevole Saltamartini per illustrare quali siano le misure da intraprendere per attenuare la disastrosa gestione della tariffazione dei rifiuti e dare un minimo di respiro alle nostre imprese».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli