Ex scuola Piediluco come ‘Casa delle tecnologie emergenti’: progetto da 9 milioni

Terni – Via libera al tentativo con diversi partner coinvolti: mirino sull’Agrifood. Ci sono Tim, Urbani Tartufi, l’università di Perugia e anche Arnaldo Caprai. Bando del Mise

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di S.F.

Le aste degli anni scorsi sono andate deserte e gli immobili, in condizioni tutt’altro che buone, sono inserite nel piano delle alienazioni e valorizzazioni. Che farne allora delle ex scuole di Piediluco ai civici 13, 13/A e 13/E di via Vincenzo Noceta? Il Comune prova a posizionarci una ‘Casa delle tecnologie emergenti’ nell’ambito di un avviso lanciato dal Mise. Giovedì mattina c’è stata l’approvazione della proposta progettuale. Numerosi i partner coinvolti.

IL COMUNE PUNTA SU PIEDILUCO PER FAR CASSA

Uno degli edifici coinvolti

Le collaborazioni: Tim, Mich, università e anche Caprai

Per partecipare al bando del ministero il Comune ha lanciato uno specifico avviso per manifestazioni di interesse aperto ad università pubbliche/private, centri di ricerca, imprese, Pmi o start-up costituite. Una sola la domanda arrivata a palazzo Spada: si tratta di un gruppo in ‘forma associata informale’ composta dall’università degli studi di Perugia (ingegneria), X Pro Engineering srl, Sviluppumbria, Setras srl, Opes asp, Mich srl, Desk Italia srl, Covenant srls, Arnaldo Caprai società agricola, 3A Parco tecnologico agroalimentare dell’Umbria, Frame4B srl, Tim e, a chiudere il cerchio, Urbani Tartufi. C’è di tutto. Bene, ma cosa si vuol fare in sostanza: «Il progetto si propone – viene specificato – di creare una Casa delle tecnologie emergenti in grado di supportare un ecosistema Agrifood di alta qualità, efficiente e certificato in tutta la catena che va dalla produzione al consumo. Il progetto si basa sull’uso dell’ingegneria dell’informazione per creare valore e trasferire tecnologia nel territorio». Il Comune dovrà coordinare l’iter – la dirigente Grazia Marcucci è la responsabile del procedimento – e scegliere il luogo fisico per lo sviluppo. La scelta è caduta su Piediluco e, in particolar modo, sull’ex scuola media (dietro a quella elementare, quest’ultima è proprio fronte lago e potrebbe essere utilizzata in caso di necessità).

EX SCUOLA ELEMENTARE PIEDILUCO, LA RIVALUTAZIONE DEL 2021

L’ex scuola elementare di Piediluco

L’approvazione e i dettagli

In giornata dunque c’è stata l’approvazione in linea tecnica del progetto, uno step utile alla partecipazione al bando del Mise dello scorso 17 ottobre: nella corposa documentazione c’è la descrizione, i costi, il cronoprogramma e l’impatto della proposta. Il sopralluogo a Piediluco in compagnia della Frame4B srl c’è stato mercoledì. Si chiama ‘Tilda – Technology innovation lab digital for agrifood’ il piano impostato dal Comune: si parla di un «centro di trasferimento tecnologico, con lo scopo di coniugare le competenze scientifiche dell’università con le esigenze del settore impresa, al fine di diffondere le tecnologie emergenti grazie allo sviluppo delle reti mobili ultra veloci (5G) ed alla ricerca di reti mobili di nuova generazione (6G), per poter ampliare e migliorare l’offerta dei servizi sul territorio di riferimento». In concreto si «mira alla creazione e all’accelerazione di start-up, veicolando e sostenendo il trasferimento tecnologico verso le imprese, in linea con quanto previsto nei dettami del Pnrr». Il progetto vale 9 milioni 186 mila euro.

EX SCUOLE PIEDILUCO: «CADONO A PEZZI, PERCHÉ NON DARLE ALLA FIC?»

Grazia Marcucci, dirigente alle attività finanziarie

Le condizioni delle scuole

Nel documento progettuale c’è un cenno alle condizioni degli edifici scelti per il progetto. Si parte dall’ex media: «La ex scuola e relativa palestra, dismesse nell’anno 2012 per i motivi sopra esposti, risultano in buono stato di conservazione senza necessità di interventi strutturali. L’impiantistica necessita di interventi di rifunzionalizzazione idonea alla nuova destinazione quale Casa delle tecnologie emergenti, prevedendo eventualmente opere di efficientamento energetico con soluzioni tecnologiche idonee ed adeguate al progetto di utilizzo». Per quel che concerne l’ex elementare «risulta in stato manutentivo insufficiente per un utilizzo con rifunzionalizzazione, ciononostante l’elevato pregio dello stesso consentirebbe nell’ipotesi di trasformazione, di avere un vaore aggiunto caratterizzante l’intero progetto legato alla Casa delle tecnologie emergenti. Per quanto sopra, tenuto conto del vincolo culturale cui è sottoposto l’immobile, nell’ipotesi di trasformazione in foresteria/rappresentanza, i relativi costi sono condizionati dalle prescrizioni della competente soprintendenza, pertanto allo stato non presumili». In linea di massima non una strada facilmente percorribile. In ogni caso nel cronoprogramma vengono indicati ventiquattro mesi per lo sviluppo del progetto. Se andrà a buon fine lo vedremo nelle prossime settimane.

IL PROGETTO COMPLETO – DOCUMENTO

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