Terni, Faurecia guarda al 2026 con ottimismo: nuovi clienti e assunzioni

Presentato il piano industriale: accordo con Iveco, si punta a 50 nuovi dipendenti in 4 anni. Sindacati soddisfatti

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di F.L.

Nuovi clienti, aumento dell’occupazione, investimenti in tecnologia, parità di genere: pur in un momento generale di incertezza a livello economico, e più in particolare per il settore dell’automotive, è un piano industriale improntato alla crescita e allo sviluppo quello che martedì ha presentato ai sindacati di categoria e alle rsu la direzione aziendale della Faurecia, seconda azienda metalmeccanica della provincia di Terni. Fim, Fiom e Uilm sono usciti soddisfatti dalla riunione. 

300 dipendenti nel 2026

Il piano è biennale e dunque abbraccia il periodo 2022-2024, ma traccia anche una prospettiva a più ampio raggio, soprattutto in termini occupazionali: l’obiettivo dichiarato dalla multinazionale francese che controlla lo stabilimento di Maratta è infatti quello di raggiungere nel 2026 i 300 dipendenti diretti, rispetto ai 257 attuali (significativa la presenza degli interinali, che rappresenta il 15-20% forza lavoro complessiva). Un trend dunque positivo nella stima dell’evoluzione negli organici, al netto ovviamente di revisioni dovute alla congiuntura economica.

Iveco sarà cliente principale

Intanto quello che è certo è che il sito ternano ha acquisito recentemente un cliente importante, l’Iveco, un ingresso che sarà a regime tra pochi mesi e che apre scenari altrettanto importanti sul fronte commerciale. L’azienda produttrice di veicoli commerciali dovrebbe infatti diventare il cliente maggiore di Faurecia, che su questa nuova partnership svilupperà nuovi progetti. Sono previsti poi investimenti sul versante dell’innovazione tecnologica – non sarebbero stati quantificati, ma si aggirerebbero su diverse centinaia di migliaia di euro -, per indirizzare sempre di più lo stabilimento verso l’automazione, soprattutto nella lavorazione e nella piega dei tubi.

Gender diversity

C’è poi un altro aspetto che l’azienda ha spiegato di ritenere fondamentale: quello dell’occupazione femminile. L’obiettivo di Faurecia, che ha già concretizzato l’assunzione di manodopera femminile sulle linee di produzione, è infatti raggiungere la quota del 10% di questa rispetto al totale delle figure operaie, numeri decisamente ben lontani da quella che è l’attuale media del territorio nelle aziende metalmeccaniche, ferma allo 0,8%. «Un dato estremamente positivo e significativo – hanno commentato in una nota Fim, Fiom, Uilm e rsu -, non soltanto per il dato in sé, ma anche e soprattutto per il segnale di cambiamento, che dovrebbe tradursi in una vera e propria sfida per l’intero territorio provinciale e non solo». A queste professionalità si aggiungono ad altri contratti somministrati in essere che dovranno essere stabilizzati, come la stessa azienda ha riconosciuto.

Ma la transizione ecologica preoccupa

Non tutto però è rose e fiori. «Ci aspettavamo una discussione più ampia – commenta Daniele Moretti, della segreteria della Fiom Cgil – rispetto ai cambiamenti nel prossimo futuro, inerenti in particolare la transizione ecologica e la dismissione dei motori tradizionali, che per l’Unione europea deve essere completata entro il 2035». Si va verso l’elettrificazione e dunque la dismissione dei sistemi di scarico, core business dell’azienda. «L’Alfa Romeo – spiegano ancora Fiom, Fim e Uilm – ha già dichiarato la propria trasformazione in un brand completamente elettrico, probabilmente, anticipando i tempi, fin dal 2027 e sembrerebbe che tutto il gruppo Stellantis si stia indirizzando in questa direzione. Ancora da chiarire invece le scelte che verranno prese da Iveco. Ed è proprio questa aleatorietà che preoccupa, laddove, ovviamente, è comprensibileche si cerchi di seguire i clienti nelle scelte commerciali e tecnologiche di questi ultimi,ma allo stesso tempo appare rischioso rimanere in balia degli eventi, considerando cheper gestire i cambiamenti epocali, che ormai sono dietro l’angolo, non basteràsemplicemente lasciarsi trasportare, ma andranno al contrario intercettati e metabolizzaticon il dovuto anticipo».

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