di F.T.
La prima sfilza di concetti è glaciale o quasi per l’attule sindaco di Terni: «Le sollecitazioni fatte finora a Latini (ovvero gli inviti a ‘cambiare passo’, dal dominus Zaffini a scendere, ndR) sono sempre state a fin di bene perché noi lavoriamo per il bene della città. Lo abbiamo sollecitato e continueremo. Sul futuro di Terni e quindi chi sarà il prossimo candidato sindaco del centrodestra, non abbiamo deciso nulla. C’è anche un coordinamento regionale di FdI in programma per oggi. È chiaro che le forze in campo sono cambiate, è evidente. Adesso le parti sono invertite e se proseguirà l’esperienza della giunta Latini, si dovrà tenere conto del peso di ciascuno. Ma prima dovremo convergere sul nome del prossimo candidato sindaco che, ad oggi, non è scontato». Firmato il coordinatore provinciale di FdI Terni, Paolo Alunni Pistoli. Che poi, sollecitato, addolcisce leggermente la pillola: «Abbiamo incontrato e incontreremo di nuovo gli altri partiti. Tutti gli indizi portano ad una riconferma di Latini ma il nome va ratificato dai ‘livelli superiori’ e deve incastrarsi con altri tasselli che, in Umbria, devono ancora andare al loro posto».
Cosa accade? Al di là che FdI Terni il suo ‘nome caldo’ per palazzo Spada ce l’avrebbe pure – l’assessore comunale Orlando Masselli – e la speranza sua e del partito è che resti tale, caldo cioè, anche in vista di partite elettorali future, la questione riguarda il rapporto complessivo fra Fratelli d’Italia, in Umbria, e gli altri partiti della coalizione di centrodestra. E se i Meloniani non sono ancora entrati nella giunta regionale guidata dalla leghista (come Latini) Tesei, le fisiologiche tensioni dovranno pur farsi sentire, su ogni altro livello e a cascata. Così è, in tal senso il partito segue una linea precisa, partendo dalla certezza del boom alle ultime politiche (oltre il 30% a Terni) e dalla convinzione che le amministrative a Terni restituiranno un quadro analogo, rispetto agli altri, se non migliore.
Gli strali, comunque, sono tutti per le forze di sinistra e centrosinistra. «Da loro – ha detto Alunni Pistoli – non prendiamo alcuna lezione. Hanno lasciato macerie, una città disastrata, i conti in dissesto. Che avremmo da imparare da lorsignori?». Per il resto il coordinatore comunale Marco Cecconi ha ricordato i numeri dell’escalation («nel 2014 prendemmo l’1,9% e quindi il 4% alle amministrative») mentre gli altri esponenti presenti, hanno rimarcato che il lavoro fatto durante i cinque anni di consiliatura a Terni, è stato di quelli importanti. Cambi e rimpiazzi fra consiglio e giunta ce ne sono stati – solo Elena Proietti è nell’esecutivo Latini dal primo giorno, con Salvati e Fatale – ma FdI vede nel lavoro svolto, quello slancio che lo ha portato a dominare la scena elettorale. Così la capogruppo a palazzo Spada, Patrizia Braghiroli, ha ricordato i principali atti ‘messi a segno’ da lei e dai colleghi fra consiglio e commissioni. L’assessore Masselli ha parlato del ‘maxi buco’ «risanato al pari delle società controllate». Con il ‘gioiellino’ Terni Reti destinata ad essere, negli intenti, la ‘nuova Asm’: «Stava per portare i libri in tribunale, oggi fa oltre un milione di utili». Poi lo sport, il turismo – ambiti della Proietti -, cultura – di Maurizio Cecconelli -, insomma per Fdi Terni «il futuro di Terni è roseo alla faccia della sinistra». In questo futuro, c’è spazio per Latini?