Avrebbero simulato una rapina nel parcheggio di un ristorante lungo il raccordo Terni-Orte, a San Liberato, solo per incassare i soldi dell’assicurazione e rivendere tutto il materiale trafugato, oltre 400 articoli fra frigoriferi, forni e cappe di aspirazione, per un valore di circa 65 mila euro.
Il fatto risale alla notte fra il 26 e il 27 febbraio del 2012: un trasportatore partito dalle Marche, alla guida di un tir carico di elettrodomestici, intorno alle una si era fermato nel parcheggio per un breve riposo. Di lì a poco – aveva riferito ai carabinieri all’atto della denuncia – erano arrivati due furgoni bianchi e un’Alfa da cui era sceso un uomo a volto coperto e con in mano una pistola.
Il racconto «Stai calmo che non ti succede niente»: con il trasportatore immobile sotto la minaccia dell’arma, per ben tre ore, i rapinatori avevano avuto gioco facile nel ripulire il tir, caricando tutto il materiale sui due furgoni. Poi, verso le quattro, finito il ‘lavoro’, il gruppetto era ripartito in direzione Terni.
Troppi dubbi Sin da subito il racconto non aveva convinto i carabinieri della Compagnia di Amelia intervenuti sul posto. Per diversi motivi: la sosta in un’area buia e scomoda, quando avrebbe potuto fermarsi in parcheggi più confortevoli e illuminati, il fatto che in tre ore non fosse riuscito a riconoscere il modello dei due furgoni, oltre ad aver riferito che l’Alfa era sena targa. Elementi avvalorati dalle successive intercettazioni telefoniche che hanno fatto finire nei guai l’uomo ma anche i due titolari della ditta marchigiana di autotrasporti e un quarto soggetto.
Processo Tutti sono finiti a processo per simulazione di reato e venerdì mattina si è tenuta l’udienza del procedimento di fronte al giudice Massimo Zanetti. Le posizioni di due degli imputati sono state stralciate – uno dei titolari è stato giudicato con rito abbreviato e un altro soggetto ha patteggiato -, restano pertanto due persone in attesa della sentenza.