Truffatori scatenati, nella giornata di venerdì, a Terni. Bersagliata in particolare – con l’ultra noto sistema del ‘finto incidente’ – la zona di Toano e Rocca San Zenone. Vittime prescelte, almeno tre famiglie di anziani che, per ragioni diverse, sono riuscite ad evitare – in un caso per un pelo – di perdere ingenti somme e gioielli di proprietà .
TRUFFE AGLI ANZIANI, DOPPIO CASO A TERNI

La telefonata Intorno all’ora di pranzo di giovedì, il telefono di casa di una coppia di anziani – moglie di circa 75 anni e marito di 80 – ha suonato. La donna ha risposto e dall’altro capo un soggetto si è qualificato come impiegato della questura di Terni: «Signora, sua figlia (indicandone peraltro il nome preciso, ndR) ha avuto un incidente. Nulla di grave, sta bene. Ma ora è trattenuta in questura perché abbiamo accertato che l’assicurazione della sua auto era scaduta. Per risolvere il problema, consentendo anche a noi di poterla rilasciare, serve una cauzione di 5 mila euro che verrà restituita una volta rinnovata l’assicurazione».
«Anche i gioielli vanno bene» La donna, spaventata e disorientata dalla notizia, ha risposto che quella somma, in quel momento, non era proprio nella sua disponibilità . «Allora – ha replicato il finto addetto della questura – vanno bene anche gioielli e beni di valore. Li facciamo stimare a stretto giro dal tribunale, con tanto di ricevuta, e la somma ricavata si utilizza per risolvere il problema di sua figlia. Nel caso, mando un addetto e veniamo a prenderli».
Primi sospetti La donna ha acconsentito alla richiesta, chiedendo però di poter parlare con la figlia ‘trattenuta’: «Non possiamo passargliela, ci dispiace. Facciamo così, mando subito l’addetto. Lei non attacchi il telefono, così può darci delle indicazioni su dove abita che posso girare immediatamente al collega che non conosce la zona. In ogni caso, non chiuda la telefonata».
Per un soffio A quel punto il marito dell’anziana si è insospettito e, dopo essere montato in sella alla sua bici, ha raggiunto in fretta l’abitazione della figlia, a poche centinaia di metri di distanza. Quest’ultima si trovava ovviamente lì e non in questura, né tanto meno coinvolta in qualche incidente. È bastato poco, accertata la cosa, per fare ‘due più due’. Dopo il ritorno del marito a casa, il truffatore è stato ‘liquidato’ con tanto di gentili saluti e la truffa, che stava riuscendo, è andata a farsi benedire.
Tutte a vuoto Sempre giovedì un’altra anziana di Toano ha risposto al telefono e il soggetto dall’altro capo, con le stesse identiche modalità , ha indicato il nome del figlio. Il truffatore però era informato fino ad un certo punto: l’uomo coinvolto nel fantasioso incidente non aveva mai conseguito la patente e la madre, dopo averlo fatto presente, ha interrotto immediatamente la conversazione. Per la terza vittima, invece, la questione è stata altrettanto rapida visto che il figlio era in casa. Tutti gli episodi sono già finiti all’attenzione della polizia di Stato che, dopo i fatti accaduti nei giorni scorsi e i conseguenti appelli, continua ad indagare per dare un nome ed un volto ai truffatori che, con l’estate di mezzo e tante famiglie in ferie, concentrano le proprie attenzioni su persone anziane, per lo più indifese e facilmente ‘attaccabili’.