Terni, strada Valserra: lavori in arrivo

Gara della Provincia da 150 mila euro che interessa diversi tratti: consolidamento delle scarpate stradali e risanamento del piano viabile

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Una frana del luglio 2018

Consolidamento delle scarpate stradali dal chilometro 3 al 5 e risanamento del piano viabile nel tratto che va dal 5+900 al 9. Per un importo d’appalto di 150 mila euro: sono in arrivo operazioni di sistemazione lungo la strada Valserra, teatro negli ultimi anni di notevoli disagi e problematiche -anche a causa dell’incendio dell’agosto 2017 che per giorni ha bloccato la zona – per i residenti dell’area. La gara d’appalto è della Provincia e a stretto giro è attesa l’aggiudicazione definitiva per poi giungere alla stipula del contratto.

I CONTINUI DISAGI IN STRADA VALSERRA

Uno dei tratti interessati

Il sopralluogo, i massi ed i pericoli

Sono lavori da non confondere con quelli previsti dal programma di finanziamento Anas, soggetto protagonista sia della progettazione che dell’attuazione: in tal senso si è svolta da poco una conferenza dei servizi e c’è una gara specifica per i tratti coinvolti dall’incendio del 2017; nel frattempo lungo la sp67 si procede con il senso alternato e gli impianti semaforici. In questo caso le zone sono diverse: «Dal chilometro 4+583- al 4+750 – si legge nella relazione tecnica – è presente una gabbionata dell’altezza di due metri per una lunghezza di 91 metri e successivamente 76 un muro in calcestruzzo dell’altezza di 2,80che presentano una scarpata a monte dalla quale proviene del materiale roccioso di modeste dimensioni che comunque non avendo nessun ostacolo in caso di caduta si riversa sul piano stradale; la pericolosità è accentuata dal fatto che il tratto non è in rettifilo e pertanto un eventuale masso sul pano stradale non sarebbe avvistato in tempo dal conducente del mezzo. In tale tratto sono stati numerosi gli incidenti per materiali rocciosi presenti sulla sede stradale nonostante gli interventi di bonifica effettuati sia dal personale stradale che da ditte specializzate».

IL SEMAFORO ED I PROBLEMI

La sp 67

La scarpata e la strada degradata

Si prosegue: «Dal chilometro 4+422 al+280 e dal chilometro 4+070 al 4+140 è presente una alta scarpata rocciosa protetta con una rete a maglie romboidali che però risulta fissata solamente alla sommità e che presenta dei radi ancoraggi intermedi mentre l’estremità inferiore risulta non presidiata da funi di ancoraggio. In questo caso il pericolo evidenziato consiste nella possibilità di scivolamento da dietro la rete di porzioni rocciose che una volta arrivate ai piedi della scarpata presentano ancora una velocità sufficiente per arrivare sulla sede stradale e creare un pericolo conseguente per la circolazione. Vedi il caso analogo di cui in premessa ed accaduto a luglio del 2018; il pericolo è accentato dalla presenza di curve che non permettono in tempo utile di avvistare in pericolo e di evitarlo». Ci sono poi circa seicento metri di strada da sistemare: «Dal chilometro 5+971 al 6+110 e dal chilometro 8+220 al 8+670 la pavimentazione presente risulta fortemente ammalorata per mancanza con presenza di lesioni ed avvallamenti con conseguente deformazione della piattaforma stradale sia in senso longitudinale che trasversale».

I FUNI PARAMASSI

Il semaforo rotto a febbraio

Cosa si farà, il resoconto e le frane

In sostanza verrà posizionata una barriera paramassi – in un tratto di duecento metri – per evitare la caduta dei massi, ci sarà un intervento di rafforzamento corticale con posa di una rete specifica e un’opera di risanamento della pavimentazione stradale con stesa di tappeto di usura e binder. Per completare le opere  – naturali e consecutivi – ci sono a disposizione sessanta giorni. Nella relazione c’è inoltre un sunto di ciò che è avvenuto di recente: «La sp 67 Valserra è stata interessata dal 2017 al 2018 da numerose frane per le quali l’amministrazione ha provveduto con interventi in somma urgenza. In particolare ad agosto del 2017 un vasto incendio ha interessato il versante all’altezza del chilometro 2+500 causando caduta di massi sul piano stradale per il cui pericolo la sp 67 nel tratto interessato risulta a tutt’oggi con il traffico regolato da impianto semaforico in attesa di un intervento strutturale da parte inserito nell’ambito dei finanziamenti legati al sisma del 2016; successivamente a dicembre del 2017 c’è stata una ulteriore frana all’altezza del chilometro 5+000 per la quale l’amministrazione ha avviato un intervento in somma urgenza con lo scopo di eliminare il pericolo per la circolazione, senza però procedere con il completamento degli interventi causa l’assenza di fondi specifici. A luglio del 2018 il versante al km 3+450 è stato interessato da un ulteriore scivolamento di strati di roccia distaccatesi al di sotto delle reti di protezione per poi finire sul piano stradale interrompendo la circolazione: anche in questo caso è stata attivata un somma urgenza che ha rimosso il terreno presenze sul piano stradale, effettuato disgaggi e ricomposto la rete di protezione con bloccaggio della estremità inferiore con corda metallica ed ancoraggi su roccia. Numerosi poi sono stati gli interventi del personale stradale che hanno rimosso del pietrame presente sulla sede stradale al fine di evitare incidenti con il traffico». Risultato? «Si segnalano comunque, nonostante gli interventi citati, incidenti non gravi alle auto per la presenza di materiali provenienti dalle scarpate stradali di monte nelle zone non protette da sistemi di protezione quali rafforzamenti corticali, reti paramassi. Sono stati inoltre eseguiti interventi in amministrazione diretta tramite l’utilizzo anche di ditte specializzate per bonificare i versanti nei punti più esposti al rischio di caduta di materiali sul piano stradale. Per quanto riguarda la pavimentazione stradale l’insufficienza di efficaci interventi manutentivi operati negli anni sulle strade provinciali, a causa delle limitate disponibilità economiche, hanno provocato gravi condizioni di degrado alle sovrastrutture creando situazioni di disagio e spesso anche di pericolo per gli utenti segnalati anche più volte dalle forze dell’ordine con compiti di sicurezza stradale oppure dai sindaci stessi dei comuni interessati nonché da privati cittadini. Un mancato sollecito intervento comprometterebbe definitivamente l’esistenza stessa delle fondazioni stradali, peggiorando in maniera irreversibile – termina la nota – le già precarie condizioni di sicurezza del traffico e determinerebbe un aumento esponenziale dei costi di ripristino delle medesime». Ad occuparsi della questione è l’ingegnere della Provincia Luigi Baldassarri.

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