Terni, gestione piscine: in tre ‘a giudizio’

La procura della Corte di conti contesta un danno erariale di 88 mila euro ai membri della commissione che affidò la gestione

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88 mila e 428 euro: tanti ne chiede la procura regionale della Corte dei conti dell’Umbria a tre persone – un dirigente e due dipendenti del Comune di Terni – membri della commissione giudicatrice che aveva affidato la gestione delle piscine comunali di Campitello e borgo Bovio.

Dietrofront La decisione era stata impugnata di fronte al Tar dell’Umbria dall’associazione di imprese esclusa, con ricorso vinto da quest’ultima nel 2005 – decisione poi confermata nel 2007 dal Consiglio di Stato – e conseguente dietrofront dell’amministrazione che aveva revocato la determinazione dirigenziale con cui era stata affidata la gestione dei due impianti natatori.

La transazione Ma la questione non si era conclusa lì, visto che l’Ati esclusa aveva anche chiesto i danni per i mancati introiti durante il periodo di alcuni mesi in cui era stata estromessa dalla gestione. Ne seguivano alcuni tentativi di conciliazione, andati a vuoto, e infine la proposta di transazione – intervenuta a seguito di lodo arbitrale – accolta dal Comune che nel 2011 aveva versato circa 88 mila euro all’Ati, con un ‘risparmio’ di 21 mila euro rispetto all’eventuale azione esecutiva.

L’udienza Da qui la richiesta avanzata dalla magistratura contabile nei confronti dei tre dipendenti del Comune di Terni che avevano aggiudicato ‘erroneamente’ la gara. Quest’ultimi sono difesi dall’avvocato Federica Pasero, secondo la quale «sono del tutto assenti gli elementi di danno erariale come colpa grave». Il procedimento è stato discusso mercoledì mattina a Perugia di fronte ai giudici di via Martiri dei Lager e la decisione è attesa nelle prossime settimane.

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