Due atti di indirizzo simili e con stessa finalità, vale a dire l’istituzione di una giornata in memoria delle vittime dell’inquinamento ambientale. Con terminologia diversa: il primo presentato il 26 giugno 2019 dal M5S e il secondo dai consiglieri di maggioranza il 17 febbraio del 2020. Stesso risultato: lunedì nel tardo pomeriggio è arrivata l’approvazione in consiglio dopo un’ora e trenta di discussione.
L’atto pentastellato e l’annacquamento’
Nell’estate 2019 furono De Luca – ora in Regione -, Pococacio, Simonetti, Pasculli, Braghiroli (ora FdI) e Cozza (passato alla Lega) a chiedere l’istituzione della giornata della memoria dedicata alle vittime dei disastri ambientali e di tutti i biocidi. L’atto fu bocciato in commissione consiliare: «Ci fu una grande discussione – ha ricordato Simonetti – con i consiglieri di maggioranza e l’assessore Salvati perché ritenevano eccessivo il termine ‘disastro’. E cosa hanno fatto? Un altro atto ‘annacquando’ e mitigando il nostro, in pieno stile con ciò che fa la Regione con l’annullamento del registro dei tumori o il portare i fanghi reflui di mezza Umbria a Terni. Noi proseguiamo con il nostro». Il via libera è arrivato con 11 voti favorevoli, 9 contrari e 8 astenuti.
Il documento della maggioranza
In questo caso a firmarlo nell’inverno 2020 furono Brizi, Apollonio, Maggiora (Lega), Musacchi (Misto), Dominici (FI), Cecconelli (FdI) e Rossi (Terni Civica): ‘giornata in memoria – 25 febbraio – delle vittime da inquinamento ambientale’ la denominazione dell’atto. «Riteniamo – la spiegazione della forzista – opportuno sensibilizzare la cittadinanza e le giovani generazioni sul tema. Serve coinvolgere le scuole della città sul diritto alla salute e svolgere a Terni un incontro nazionale con la partecipazioni delle associazioni del territorio». Semaforo verde con 18 favorevoli e 12 astenuti.
