di F.T.
Un punto fermo nell’indagine e una prova anticipata, destinata a finire nel fascicolo dell’eventuale dibattimento. Questo rappresenta l’incidente probatorio svolto dall’ingegner Luigi Boeri, su incarico del gip Simona Tordelli, in relazione al crollo della gru a torre all’interno del condominio di piazza Dalmazia 6, avvenuto lo scorso 30 luglio.
Presunte responsabilità Nel documento depositato in tribunale, oltre alle cause dell’incidente, vengono indicate le presunte responsabilità penali a carico di cinque dei dieci indagati. Per tutti gli altri, ad eccezione dei due medici del pronto soccorso non interessati dalla perizia tecnica, viene invece affermata l’estraneità rispetto all’accaduto. Il contenuto della perizia verrà illustrato nell’udienza fissata per il prossimo 26 febbraio davanti al gip.
Le cause dell’incidente Rispetto alle cause, l’ingegner Boeri individua più carenze: nella progettazione e realizzazione del basamento della gru, nelle indagini di natura geologica e geotecnica sul terreno dove è stata posta e nel montaggio, difforme rispetto alle indicazioni del catalogo delle istruzioni.
Gli indagati Dieci, come detto, gli indagati. Un numero forse destinato a ridursi, sulla base delle attività di indagine e anche degli esiti dell’incidente probatorio. A tutti viene contestato l’omicidio colposo per la morte del 99enne Pierino Maraga: il suo appartamento era stato danneggiato dal crollo e lui, in buone condizioni dopo le prime indagini mediche, era deceduto alcune ore dopo in ospedale. Ad otto persone viene contestato anche il crollo colposo di costruzioni.
Le posizioni in base alla perizia Per il perito, sarebbero esenti da responsabilità penali l’amministratore del condominio di piazza Dalmazia, il responsabile dei lavori, il legale rappresentante dell’azienda che ha fornito il calcestruzzo – nessuno dei citati è mai stato formalmente indagato – il direttore dei lavori, l’ingegnere verificatore e uno dei due montatori della gru. Di contro sarebbero state rilevate violazioni, legate in qualche modo all’incidente, da parte del coordinatore in fase di esecuzione, del titolare dell’impresa esecutrice dei lavori, del capo cantiere, del proprietario e noleggiatore della gru e di un altro montatore.
Il lavoro va avanti Le attività di indagine proseguiranno con l’acquisizione di altri atti, testimonianze e perizie di parte che potrebbero comunque restituire un quadro diverso rispetto a quello emerso dall’incidente probatorio. Sarà quello il punto di arrivo su cui si baseranno le eventuali richieste di rinvio a giudizio e di non luogo a procedere da parte del pm Tullio Cicoria, e quindi la decisione finale da parte del gip.