Terni, il futuro secondo Confindustria

Workshop della sezione locale: «Idee per rilanciare la crescita con innovazione, internazionalizzazione e manifattura additiva»

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Un master plan da redigere entro tre mesi con pochi, ma chiari impegni che contribuiscano a una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva del territorio e a un rilancio economico e industriale di Terni e Narni. È stato un momento di confronto operativo aperto a tutte le realtà produttive, istituzionali e associative del territorio di Terni e Narni il workshop organizzato dalla Sezione di Terni di Confindustria Umbria che si è svolto venerdì nella sede dell’Arpa a Terni.

Ambrosetti Al centro dell’incontro l’industria manifatturiera e il suo futuro che passa attraverso l’innovazione, l’internazionalizzazione, la valorizzazione del capitale umano, delle competenze e dei talenti. E l’intervento di Ivan Stammelluti, strategy consultant di The European House Ambrosetti , a cui è stato affidato un focus sulla manifattura additiva, è stato utile per fornire una visione più ampia e per approfondire le tematiche che riguardano il territorio e gli strumenti da adottare.

Area di crisi complessa «Questa nostra iniziativa – ha sottolineato in apertura il presidente della sezione di Terni di Confindustria Umbria, Stefano Neri – trae spunto dalla delibera del Consiglio regionale che ha individuato quest’area come bisognosa di interventi di carattere straordinario. Basta quindi con le polemiche. Nel momento in cui il Consiglio regionale decide di attivarsi, Confindustria Umbria è chiamata a cooperare per poter utilizzare al meglio gli strumenti che si riescono a porre in atto. Quello a cui teniamo è di far valere le istanze di chi fa impresa. Ora è il momento di organizzare le idee e metterci a lavorare in modo professionale. Con il nostro incontro abbiamo voluto mettere a disposizione del territorio gli spunti, frutto dei gruppi di lavoro di Confindustria Umbria degli ultimi mesi».

Laboratorio di idee Il workshop è stato aperto dal saluto del presidente di Confindustria Umbria Ernesto Cesaretti: «Qui da Terni – ha detto – parte un nuovo protagonismo dei corpi intermedi, a servizio dell’interesse generale della comunità. Siamo in un’area interessata negli ultimi mesi da una vertenza durissima che ha coinvolto la più grande azienda operante in Umbria. Le specificità locali non sono tali da far considerare Terni ed il suo futuro come una componente separata della vicenda regionale nel suo complesso. Al contrario, siamo convinti che qui si apra un laboratorio che deve coinvolgere l’intera regione, ed i suoi risultati saranno in larga parte estendibili al resto dell’Umbria».

Gli interventi Giuseppe Cioffi, presidente della Sezione Chimica di Confindustria Umbria e Rodolfo Rosa di Bayer hanno tracciato lo stato dell’industria chimica, mentre a Massimo Calderini, presidente della Sezione Meccanica di Confindustria Umbria è stato affidato il compito di approfondire i temi legati all’industria metalmeccanica che in Umbria ha un peso straordinario: conta infatti oltre 800 società di capitali, che fatturano quasi 5 miliardi, ed occupano 17.000 persone. La Ast di Terni incide per il 38% in termini di fatturato. Il settore crea, da solo, circa il 50% del PIL generato dal manifatturiero regionale. La meccanica incide inoltre per il 50% sul totale delle esportazioni umbre anche se nel primo semestre 2014 si sono ridotte del 4,3% rispetto all’analogo periodo del 2013 (932 MLN). In Umbria la meccanica ha registrato nel corso del 2014 un andamento meno negativo ma con fatturati, ordini ed occupazione in calo.

Terni 2020 Federico Zacaglioni, amministratore delegato di Skyrobotic, ha individuato criticità e opportunità del territorio e avanzato proposte legate all’internazionalizzazione, alla l’innovazione, alla competitività, all’inclusività, alle start up e alla manifattura additiva. «Ci siamo sforzati – ha detto – di restare nel concreto ed elaborato una visone d’insieme del territori creando una ‘casetta degli attrezzi’ concreta su cui elaborare una riflessione. Abbiamo individuato alcune criticità (produzioni a basso valore aggiunto, scarso trasferimento tecnologico, carente attrattività del territorio, scarsa cooperazione, poca propensione all’internazionalizzazione e indisponibilità di strumenti finanziari) ma anche alcune opportunità (presenza sul territorio di competenze e produzioni integrabili, competenze manifatturiere diffuse, opportunità di interlocuzione con centri di ricerca internazionali)».

De Rebotti e Paparelli Il sindaco di Narni, Francesco De Rebotti, ha spiegato che «il risultato più importante di questa giornata sia l’aver individuato un terreno comune su cui ragionare. La convinzione che da una situazione così difficile si esca insieme è la conquista più grande. Sono particolarmente contento di aver sentito l’entusiasmo delle imprese che ha rappresentato una iniezione di fiducia»; mentre per l’assessore regionale Fabio Paparelli «Terni può contare su una industria manifatturiera di base molto radicata che dobbiamo impegnarci a rinnovare e rilanciare. Per fare questo c’è bisogno di un patto rinnovato sulle scelte di fondo per lo sviluppo di politiche industriali dedicate a questa parte dell’Umbria».

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