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Home » Terni: «Impossibile garantire la sicurezza»

Terni: «Impossibile garantire la sicurezza»

di Fabio Toni
13 Maggio 2015
in Altre notizie, Cronaca
Tempo di lettura: 3 minuti di lettura
I rappresentanti del sindacato Consap

I rappresentanti del sindacato Consap

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di F.T.

«A Terni non possiamo garantire quel grado di sicurezza che i cittadini, giustamente, pretendono. C’è un problema evidente ed è sotto gli occhi di tutti, nonostante l’impegno della questura e di tanti colleghi. Tre omicidi dall’inizio del 2015 sono un dato troppo chiaro per essere ignorato. Le forze dell’ordine, e la polizia di Stato in particolare, scontano una carenza di uomini e mezzi. Il Governo e la politica devono smettere di considerare i soldi destinati alle forze dell’ordine come una spesa. Sono invece un investimento, perché sicurezza e sviluppo economico vanno di pari passo, sempre».

«TERNI, SICUREZZA A RISCHIO»: INTERVISTA

La denuncia Parole chiare e al tempo stesso pesanti quelle usate da Stefano Spagnoli, il segretario nazionale del sindacato di polizia Consap, al termine della lunga mattinata di martedì che lo ha visto incontrare – insieme ai responsabili del sindacato sul territorio, Francesco Zumbo, Gisella Quaranta, Emanuele Perotti e Massimiliano Bolli – il personale della questura di Terni e quindi gli organi di informazione.

«Stato debole» «A Terni – spiega il segretario – c’è un problema di perdita del controllo del territorio da parte dello Stato. Le forze di polizia, colpite da tagli e provvedimenti scellerati, non hanno più l’efficienza di qualche anno fa. Invece noi chiediamo solo di essere messi in condizione di lavorare».

Terni «Pensare che un uomo (Giulio Moracci, ndR) abbia perso la vita a 91 anni, nella sua casa, per mano di un rumeno che voleva portargli via quello che aveva, mette semplicemente i brividi. Poco più di un anno fa – afferma Stefano Spagnoli – avevamo già lanciato l’allarme sulla situazione della città, evidenziando il rischio di un incremento della criminalità dovuto a più fattori, fra cui la presenza di una struttura di massima sicurezza come quella di vocabolo Sabbione. Gli omicidi avvenuti dall’inizio dell’anno non sono riconducibili alla criminalità organizzata ma il punto è che quest’ultima utilizza sempre più una ‘manovalanza’ fatta di stranieri dal chiaro profilo criminale».

Organico in rosso «La questura di Terni – spiega il segretario nazionale del Consap – ha un organico inferiore di circa trenta unità rispetto alle 220 previste da una pianta organica ormai vecchia e inadeguata, elaborata alla fine degli anni ’80 in un contesto sociale completamente diverso rispetto a quello di oggi. Trenta unità vogliono dire tanto: in pratica quindici pattuglie in meno sul territorio. Ma Terni, su questo fronte, sconta anche una pesante carenza di mezzi. E gli effetti, nonostante la buona volontà degli agenti e di chi li coordina, si vedono». Un deficit, quello ternano, in linea con il dato nazionale: «La polizia italiana è sotto di 18 mila unità e le forze dell’ordine, nel loro insieme, di 42 mila. Anche per questo pensiamo che la politica, anziché fare proclami e ‘passerelle’, debba agire concretamente».

Nodo immigrazione «Due dei tre omicidi avvenuti in città – afferma Spagnoli – sono stati commessi da cittadini stranieri. Questo ci fa capire una volta di più come il nostro Paese non sia in grado di gestire adeguatamente i fenomeni migratori, a partire dall’identificazione di chi arriva. Terni vive anche questa difficoltà perché le persone continuano ad arrivare, a differenza del numero degli agenti, il cui numero è sempre più esiguo. La questura e le altre forze dell’ordine si impegnano al massimo e continuano ad ottenere risultati positivi anche sul piano investigativo. Ma è chiaro che così non si può andare avanti».

«Leggi inadeguate» A pesare sull’operatività delle forze di polizia sono anche i limiti del sistema legislativo e giudiziario: «Se io arresto una persona e il giorno viene rimessa in libertà, il mio lavoro viene semplicemente vanificato. In questo senso la polizia di Stato ha le mani legate e la politica, con tanto di inutili passerelle per dirci che tutto è sotto controllo, continua ad essere distante dai problemi reali della gente. Che sono quelli, soprattutto, della microcriminalità. A chi dice che i reati sono diminuiti, rispondiamo con la realtà: molti non denunciano più perché pensano che ottenere giustizia sia difficile e preferiscono evitare di perdere tempo».

Le richieste «A nostro giudizio – affermano dal Consap – deve essere dichiarato lo stato di emergenza per criminalità in Italia. Servono provvedimenti urgenti, a partire dalla sospensione della condizionale per i reati più gravi. La tendenza del legislatore ci sembra purtroppo diversa, con una sostanziale attenuazione della pressione sulla microcriminalità».

Polizia Stradale In Umbria la situazione appare critica: «In provincia di Perugia, fra comando provinciale e dipartimenti, si contano cinque automezzi con il più ‘giovane’ che ha già percorso 240 mila chilometri. A Terni – spiega Spagnoli – le cose vanno leggermente meglio ma mancano etilometri, strumenti per accertare la positività agli stupefacenti e molto altro. A breve dovrebbe arrivare qualche nuovo mezzo e la speranza è che non finiscano come sempre nei centri più grandi».

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