Terni, stop stralcio residui vecchie multe: «No a riduzione massa attiva Osl»

Venerdì mattina il confronto sul provvedimento del Comune per i 2,5 milioni in ballo: via libera dopo una riunione di maggioranza

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di S.F.

«In un’altra condizione forse sarebbe stato più comodo dire che si annullano queste somme, ma per coerenza amministrativa ed il percorso fatto in questi cinque anni non si può che continuare a pretendere quello che è giusto da chi non ha pagato. Fino all’ultimo istante che prevede la normativa». Si è esposto così l’assessore al bilancio Orlando Masselli in III commissione per spiegare il provvedimento di ‘inibizione’ del Comune riguardante il maxi stralcio da 2,5 milioni di euro: è legato agli importi residui delle multe fino a 1.000 euro messi in fila dal 2000 al 2015. Il 95% è per sanzioni al codice della strada.

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Il confronto in commissione

Lo scambio ed i numeri

Lo stralcio parziale riguarda sanzioni ed interessi su atti ingiuntivi fino a mille euro: «Non ci sembra opportuno ridurre la massa attiva dell’Osl, ci è stato costruito il rendiconto di liquidazione dei debiti», le parole di Masselli nel dare delucidazioni. «L’eventuale adesione a questa modalità di annullamento avrebbe comportato 23.430 cartelle  e oltre 50 mila partite oggetto di stralcio parziale per 2,5 milioni». Ai lati dell’esponente FdI i tecnici che hanno curato l’iter, vale a dire la posizione organizzativa Giulia Scosta e il coordinatore contabile Andrea Giuseppe Stentella. Michele Rossi (Terni Civica) e Luca Simonetti (M5S) i consiglieri che hanno sollevato questioni: «Ok, non possiamo rinunciare a queste entrate. Ma sono realmente esigibili? E non cadono in prescrizione?», le domande del primo, mentre il rappresentante pentastellato ha fatto presente che altri Comuni si stanno muovendo in altra direzione per ‘tagliare’ questi crediti: «Dipende tutto dal dissesto?».

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La breve riunione di maggioranza

Nodo politico e sospensione

Tutto liscio? Negativo. La seduta si allunga perché la maggioranza chiede cinque minuti di sospensione, evidentemente perché da chiarire il nodo politico. Quale?  Il governo Meloni (FdI) ha dato la possibilità di stralciare queste somme e ora l’esecutivo Latini non segue la ‘linea’, volendo semplificare. Si riprende con la votazione (cinque favorevoli) e partita chiusa: «Riteniamo di non aderire nel considerare le masse attive e passive», ha ribadito Masselli. Lunedì il via libera in consiglio comunale, quindi la trasmissione dell’atto al ministero dell’economia e delle finanze.

I dati

I 2,5 milioni

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