di S.F.
«L’organo straordinario di liquidazione accantona l’importo del 50% dei debiti per i qualinon è stata accettata la transazione. L’accantonamento è elevato al 100 per cento per i debiti assistiti da privilegio». Il dissesto del Comune di Terni, l’Osl ed i creditori che non dicono sì alla procedura semplificata, nuovo step: c’è il quarto passaggio in tal senso dopo l’ultimo elenco di rifiuti pervenuti a palazzo Pierfelici.
MARZO 2022, PIOGGIA DI RIFIUTI: 5 MILIONI DI ACCANTONAMENTO
LO STRALCIO DEL 40%: PROCEDURA SEMPLIFICATA
DISSESTO TERNI VERSO LA CHIUSURA. MA DECINE DI MILIONI IN SOSPESO
A NOVEMBRE L’ACCANTONAMENTO DA 7,7 MILIONI DI EURO

Il totale è di oltre 15 milioni
In precedenza gli accantonamenti per la stessa ragione erano stati tre, rispettivamente da 5 milioni, 832 mila euro e, il più cospicuo, 7,7 milioni di euro. Ora altri creditori hanno deciso di non accettare le proposte transattive – da ricordare che il via libera equivale a prendere il 60% della cifra totale con stralcio dell’altro 40% – e quindi c’è da aggiornare il conteggio: in questo caso si parla di una cifra di poco superiore ai 2 milioni di euro. Complessivamente si raggiunge ora quota 15 milioni 692 mila euro. Che se ne fa di questa cifra? Lo spiegano Giulia Collosi e Massimiliano Bardani: c’è il mandato all’ufficio bilancio ad «accantonare il suddetto importo, sottoposto ad un vincolo di destinazione, compensandolo con quanto dovuto dall’Ente all’Osl per le somme incassate per proprio conto e allo stesso non riversate». Da ricordare che, salvo sorprese, è atteso a stretto giro il rendiconto di chiusura del dissesto. Vedremo.