Qualità aria Terni, Le Grazie: toccata quota 35 sforamenti Pm10

È il valore limite annuale indicato dalle normative: nel 2019 nessuna stazione urbana arrivò a tale livello. Maratta già a quota 36, come nel 2019

Condividi questo articolo su

di S.F.

Traffico a Maratta, dove è posizionata la centralina

Un valore limite – per la salute umana – di 50 µg/m3 da non superare più di 35 volte per anno civile. È ciò che indicano normative europee e decreti legislativi in merito alla qualità dell’aria e alla quantità di particolato aerodisperso Pm10, le polveri ‘fini’: a Terni, a differenza – una rarità negli ultimi anni – di ciò che accadde nel 2019, una stazione urbana ha raggiunto questa soglia. Si tratta dell’area di Le Grazie che, con lo sforamento registrato martedì, ha toccato quota 35. Maratta è già oltre, non una novità.

NEL 2019 NESSUNA STAZIONE URBANA RAGGIUNSE I 35 SFORAMENTI ANNUALI

La centralina ‘Le Grazie’ a Terni

Triplo sforamento

Martedì la centralina – è a pochi passi dal centro Le Grazie, ora Rsa per l’emergenza Covid – di viale Trento ha fatto segnare 59 µg/m3 per il 35° superamento della soglia limite dal 1° gennaio: un numero che, nonostante i 40 giorni in più nel conteggio del 2019, lo scorso anno non fu raggiunto. C’è poi la stazione urbana di borgo Rivo: 63 µg/m3 e 29° sforamento (32 complessivi nel 2019) accertato. Infine dati incompleti per ‘Carrara’, ferma per ora a quota 21. Passando alle aree industriali Maratta è già a 36 (zona inceneritore, anche in questo caso 63 µg/m3), vale a dire la stessa cifra del 2019; Prisciano è a 17, in linea – ma manca più di un mese – nel confronto con il recente passato.

COVID, IL COMUNE DECIDE DI NON EMETTERE LE ORDINANZE ANTISMOG

I numeri delle tre stazioni urbane al termine del 2019

La decisione del Comune

Come noto, per via dell’emergenza epidemiologica in corso e la volontà di non creare ulteriori problemi alla cittadinanza, il Comune – per ora – ha deciso di non adottare le due consuete ordinanze antismog: niente misure limitative per la viabilità ed il riscaldamento domestico: «Se saremo costretti a stare a casa – aveva specificato l’assessore all’ambiente Benedetta Salvati – non vogliamo creare problemi. Vedremo gli andamenti dei valori delle centraline di monitoraggio per capire come poter contemperare le due questioni». Gli sforamenti totali delle cinque stazioni Arpa al momento risultano essere 138, una manciata in meno rispetto al 2019.

 

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli