Terni, Key Patriot: «Grazie al rap do voce ai ragazzi di quartiere»

Il 21enne di origini albanesi è cresciuto nel quartiere Italia: «Lo Stato ci vede come ‘il nemico’, da abbandonare e non da sostenere. Siamo bravi ragazzi anche noi»

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«Siamo visti come ‘il nemico’, gente senza futuro. Stato apri gli occhi, siamo bravi ragazzi anche noi». Questo è il messaggio che Klaus, in arte Key Patriot – rapper 21enne di origini albanesi, cresciuto a quartiere Italia nella prima periferia di Terni – vuole mandare attraverso le sue canzoni. «Mi sono avvicinato al mondo del rap a 17 anni, ascoltandolo con i miei amici quando ci radunavamo nel quartiere. Ho iniziato a scrivere canzoni soprattutto a scuola, non avevo la passione per lo studio, e preferivo scrivere testi durante le ore di lezione. Attraverso il rap posso esprimere in maniera forte il mio odio per lo Stato che vede noi giovani cresciuti nei quartieri come ‘il nemico’, da abbandonare e non da sostenere e aiutare. Tutto questo lo faccio per hobby, non di certo per la fama, a me basta che i ragazzi si possano rispecchiare in quello che scrivo e che la gente capisca che siamo bravi ragazzi anche noi».

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