di Emanuele Pettorossi
Direttore editoriale Centro Studi Malfatti
«Nove stazioni per un tratto di circa sette chilometri di ferrovia, due e mezzo dei quali saranno raddoppiati. Nuovi sottovia, che consentiranno di migliorare la viabilità automobilistica della zona e di velocizzare la linea ferroviaria. I lavori potranno dunque partire già dal prossimo anno, per concludersi, con ogni probabilità, entro il febbraio del 2003».
Così recitava il sito del Comune di Terni, il 18 settembre del 2000, a proposito della ‘realizzanda’ metropolitana di superficie di collegamento fra Terni e Cesi. Oggi a distanza di 15 anni nessun passeggero ha potuto usufruirne.
Tale opera avrebbe permesso un veloce spostamento dei cittadini residenti nella popolosa zona di Terni che va dalla stazione di Cesi a Borgo Rivo, per il centro città e gli uffici finanziari e struttura Asl di via Bramante come dal centro cittadino verso quest’ultimi.
Il problema che l’opera anche se con vari proclami di un futuro prossimo di completamento, non è ancora realizzata.
Sulle strutture già realizzate si vedono i segni del tempo con relativo degrado, le quali sono già vecchie e bisognose di una ristrutturazione già oggi, e quando mai l’opera verrà resa fruibile alle persone forse non basterà ristrutturare, ma andranno realizzate di nuovo con relativo allungarsi dei tempi e di spesa che già di molto superiore a quanto preventivato al momento della progettazione ed inizio lavori.