Terni, ‘sottopassi’: scatta l’allarme

Tra accessi negati ai disabili e sicurezza a rischio: i problemi più evidenti

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di Fra.Tor. e S.F.

A vederli di giorno, effettivamente, non fanno troppa paura. Anzi. Di notte, però, la situazione diventa un tantino meno rassicurante. E così i ‘sottopassi’ ternani – quelli pedonali soprattutto, ma anche quelli che vengono percorsi dai mezzi – rischiano di diventare un caso.

Sottopasso Itis (5)

Il sottopassaggio di via Battisti

I ‘casi’ In via Battisti la situazione è complessa, perché gli accessi sono addirittura tre: quello per i veicoli, quello per le biciclette e le sedie a rotelle e quello per i pedoni, ma il problema è comune: si allaga spesso e volentieri. Sempre in zona – in via Alberti, che collega la stessa via Battisti con il quartiere Fiori – c’è il sottopassaggio riservato solo ai pedoni e ai mezzi a due ruote: le lamentele, in questo caso, si riferiscono soprattutto alla scarsa sicurezza notturna. In via Di Vittorio, invece, c’è il caso più eclatante: il sottovia è, semplicemente, precluso ai portatori di handicap – ma anche agli anziani meno ‘mobili’. Nessuna rampa di accesso, ma solo rampe di scale e pure ripide. Anche qui, poi, di notte pochissimi si avventurano. Di giorno, invece, la situazione è quella che si vede nelle foto, scattate martedì 18 agosto.

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Le scale del sottopassaggio in via Di Vittorio

Le scale del sottopassaggio in via Di Vittorio

Via di Vittorio Il caso di via Di Vittorio, peraltro, è ancora più ‘curioso’, perché a poche decine di metri c’è l’impianto – sono appena stati sbloccati i fondi – che ospita le iniziative del ‘Centro per l’autonomia’ a servizio delle persone disabili: il fatto che proprio lì ci sia l’unico sottopassaggio di fatto vietato a loro pare un controsenso.

I disabili Tanto che Gianfranco Colasanti, presidente ternano dell’Unmil – l’Unione nazionale dei mutilati ed invalidi sul lavoro – annuncia che «presto andremo a verificare tutte le situazioni, perché quella della possibilità di muoversi, in sicurezza, se è una un’esigenza di tutti i cittadini, lo è a maggior ragione per chi ha delle difficoltà motorie».

Il sottopassaggio chiuso

Il sottopassaggio di borgo Rivo, chiuso

Le emergenze Ma i problemi non sono solo relativi ai sottopassaggi pedonali, anzi. Il caso della giovane donna incinta che ha rischiato grosso in quello – allagato – di borgo Rivo è recentissimo: tanto che sono subito fioccate le reazioni, con le richieste di mettere in sicurezza la zona e, soprattutto di verificare la situazione relativa agli impianti fognari. Problemi, peraltro, che sono comuni ad altre zone e ad altri sottopassaggi: come quello di via Stefano Breda, quando piove un tantino più del normale, una volta sì e quell’altra pure si allaga ed il traffico deve essere deviato all’interno dell’abitato di borgo Bovio. Poi c’è tutta la partita delle varie ‘stazioni’ di quella che doveva essere la metropolitana di superficie: ma quella è tutta un’altra storia.

 

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