Terni, la procura della Corte dei Conti ‘scrive’ al sindaco: l’opposizione incalza

Senso Civico, Pd, M5s e Terni Immagina: «Dal giugno del 2018 determinati atti sono secretati. Cosa c’è scritto? Dov’è finita la ‘casa di vetro’?»

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Una Pec inviata dalla procura della Corte dei Conti dell’Umbria al sindaco di Terni Leonardo Latini, datata 20 gennaio 2021. Un atto di citazione in giudizio che i consiglieri comunali, però, non possono approfondire perché l’accesso a determinati documenti del protocollo comunale è ‘secretato’. Per questo le opposizioni – Senso Civico, Pd, M5s e Terni Immagina – forse memori della condotta dell’ex sindaco Di Girolamo – discutibile quanto si vuole sul piano politico e amministrativo ma che in fatto di trasparenza, anche su tematiche delicate, era un libro aperto – chiedono al primo cittadino di fare chiarezza. E polemizzano. Dagli uffici di Latini, al momento, sulla vicenda – tanto sulle polemiche politiche quanto sui contenuti della missiva – giunge un semplice «no comment».

18 GENNAIO, IL PRESSING IN CONSIGLIO SUGLI ATTI SECRETATI: «SERVE TRASPARENZA»

Foto Emanuele Fiorini

«Un cambio di rotta che danneggia tutti»

«Dal giugno del 2018 – scrivono i consiglieri di opposizione – non è più possibile, persino per i consiglieri comunali e a differenza del passato, avere accesso a tutti i documenti presenti nel protocollo del Comune, ovvero poter approfondire alcuni tipi di atti che vengono riservati, in special modo provenienti dalla Corte dei Conti. Questa prassi, adottata dal segretario comunale nominato dal sindaco Latini, secondo il segretario stesso rispetta la necessità di garantire caratteri di riservatezza. In realtà si sta rilevando uno strumento di censura dell’attività di tutti i consiglieri comunali che hanno una funzione, prevista dal Testo unico degli enti locali, di controllo dell’attività politica e amministrativa e in particolare hanno un diritto di accesso esteso agli atti, anche questo previsto per legge, in quanto devono poter svolgere il loro mandato, assumersi le proprie responsabilità, con una piena consapevolezza di informazioni. Al Comune di Terni invece nemmeno i consiglieri comunali riescono più a vedere nessun tipo di comunicazione inviata dalla Corte dei Conti, organo di controllo per le amministrazioni pubbliche».

«Dov’è la ‘casa di vetro’»

«Persino alle richieste di accesso agli atti – proseguono i consiglieri di Senso Civico, Pd, M5s e Terni Immagina – non viene dato seguito, con motivazioni a nostre parere non rispettose della vera ratio della legge, che è quella di assicurare ai consiglieri comunali la massima trasparenza. La cosa che più ci colpisce e mortifica è il dato politico: le secretazioni e le mancate risposte ai consiglieri comunali avvengono alla faccia della ‘casa di vetro’ e della partecipazione promesse dall’amministrazione Latini. Il segretario comunale, con l’accondiscendenza del sindaco, secreta, di fatto, ulteriormente l’amministrazione. Ora si arriva anche a nascondere o quantomeno a rendere molto difficile l’operato dei cittadini e di chi li rappresenta; si arriva a ledere il diritto all’ informazione e alla trasparenza degli atti pubblici».

«Cosa c’è in quella e-mail?»

«Nel nostro caso – spiegano gli esponenti della minoranza consiliare – essendo atti pubblici che potrebbero essere oggetto di precedenti denunce, ricorsi, seguiti ad esposti, la volontà di nasconderli segna non solo la necessità di inibire l’attività di controllo delle minoranze, ma anche il bisogno di non rendere consapevoli tutti i consiglieri, ad iniziare da quelli di maggioranza. Come possono assumersi responsabilità di votare alcuni atti magari oggetto di approfondimento, sottaciuto dal Comune, da parte della magistratura contabile? Da ultimo prendiamo atto di un atto di citazione in giudizio pervenuto dalla Corte dei Conti all’attenzione del sindaco e subito secretato. Che cosa contiene quella citazione? E soprattutto quale tema riguarda? Ha a che vedere con questioni sulle quali i consiglieri comunali sono chiamati al voto? Facciamo presente che, stando a quanto stabilito dal segretario comunale, molti degli atti sottoposti al voto e alla responsabilità del consiglio comunale non sono più approvati e proposti dalla giunta. In sostanza eventuali responsabilità sono tutte dei consiglieri comunali e non più degli assessori».

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