«Alla luce del monitoraggio effettuato nel fine settimana dalle forze dell’ordine, decideremo come procedere in accordo con la prefettura. Comprendo tutti ma serve ancora più senso di responsabilità. Qui a Terni episodi significativi ma non drammatici. Il mio appello ai gestori è che prestino attenzione nel servire alcolici a chi è minorenne o ubriaco». Sabato sera il primo cittadino per le vie della ‘movida’ per verificare la situazione di persona. In giro tante persone, molte rispettose delle misure, altre decisamente no. E l’idea su base nazionale di un specifico protocollo per regolamentare la ‘nightlife’ – consentendo agli operatori di lavorare ed alle persone di stare insieme in sicurezza – inizia a farsi sempre più strada. Una delle chiavi di volta, l’incremento del suolo pubblico occupabile per consentire al maggior numero possibile di persone di stare distanziate e sedute ai tavoli. Linee di indirizzo che possono scongiurare provvedimenti drastici e non auspicabili – da ‘coprifuoco’ – come quelli attuati da vari sindaci, a Brescia ma anche a Perugia.