Terni, lavori San Carlo: «Isolati dal cantiere». Residenti invocano ascolto e soluzioni

Disagi per chi vive lungo la Flaminia e anche per alcune attività private. La speranza è che l’intervento rappresenti un’opportunità, non solo un problema

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Premessa doverosa: la strada statale Flaminia, in quel punto, non prevede attraversamenti pedonali e l’intervento che si sta realizzando – l’adeguamento dello svincolo – dovrebbe portare un sostanzialmente quanto definitivo miglioramento della viabilità. Ma chi vive lungo la Flaminia, sul lato opposto del borgo di San Carlo per intenderci (e non solo loro), qualche problema lo ha. Sandra ad esempio, 80 anni, di fatto non può più andare a trovare i parenti che abitano a duecento metri da lei, come ha fatto per anni, ed è una limitazione – relativa alla possibilità di spostarsi, visto che non guida – significativa e che riguarda anche altri nuclei familiari residenti nella zona. Poi ci sono ragazzi che per andare a prendere l’autobus a San Carlo, quello che li porta a scuola, devono fare – oggi, come tutti – un ‘giro’ che prevede di raggiungere con l’auto lo svincolo di Terni Est e poi l’abitato di San Carlo. Quando prima si andava a piedi alla vicina fermata e lo stesso, per decenni, hanno fatto tutti coloro che abitano lì, lungo la Flaminia, in linea d’aria appena sotto la frazione di Collelicino.

Un’opportunità, non solo un disagio

Problemi, questi, che vengono segnalati dai residenti che, pur comprendendo la necessità dei lavori e quindi del cantiere, ma anche l’impossibilità teorica (e oggi anche pratica) di muoversi a piedi da e verso San Carlo, chiedono ad Anas di valutare una qualche soluzione che gli consenta di condurre la vita di prima, in modo semplice e pratico. C’è poi chi – è il caso di un noto ristorante che si affaccia sulla Flaminia, non l’unico a trovarsi in questa situazione – ha visto la chiusura dell’accesso ai veicoli: si entra, con la primavera e la Pasqua, nel periodo di maggiore lavoro. E il fatto che chi viene da Terni oggi non possa più svoltare – ma è obbligato a fare il ‘solito’ giro dallo svincolo di Terni Est – al pari di chi proviene da Spoleto (e in questo caso il danno stimato è ancora più pesante, trattandosi in diversi casi di turisti che non conoscono la viabilità locale), impone una riflessione e soprattutto fa chiedere soluzioni, se possibili, in grado di contemperare tutte le esigenze presenti. Soprattutto perché i lavori non si preannunciano brevi, ma andranno avanti almeno per qualche mese. Insomma, cittadini e attività private – fatte salve le premesse illustrate – attendono una qualche soluzione e la riorganizzazione generale della viabilità potrebbe anche rappresentare una opportunità in questo senso, oltre che – come oggi – un problema. L’attesa è, come si dice, fiduciosa.


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