Due lettere piene zeppe di accuse farneticanti – come quelle di essere un ‘mentecatto’, di aver contributo a diffondere la meningite incentivando l’arrivo di immigrati e ‘zingari’ sul territorio, ma anche quella di far (letteralmente) cadere la gente in terra a causa delle buche di piazza Tacito – su cui il primo cittadino non intende, stando agli inquirenti, sporgere denuncia.
Indagine Le due missive, lasciate al piano terra di palazzo Spada e scritte dalla stessa mano, sono quelle recapitate il 20 e il 30 dicembre scorsi al sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo. Il materiale è stato acquisito lunedì dagli agenti della Digos di Terni, coordinati dal dirigente Marco Colurci, che indagano sull’accaduto. Difficile risalire all’autore: le riprese delle telecamere di video sorveglianza del Comune non inquadrerebbero il punto in cui le lettere sono state lasciate, ma la polizia non dispera e, a prescindere dall’assenza di denunce, punta comunque a risalire al responsabile.
Accuse farneticanti Il contenuto, un grottesco j’accuse privo di minacce concrete, frutto probabilmente di un soggetto con qualche disturbo psichico, non desta al momento particolari preoccupazioni negli inquirenti. La guardia resta in ogni caso alta. Escluso qualsiasi collegamento con vicende ben più serie e attuali, come l’indagine Spada, e reali finalità intimidatorie. Resta comunque un gesto ripetuto e che, si spera, non venga seguito da altri più o meno simili.