Terni, l’impatto Covid sull’ospedale: 6.100 ricoveri in meno

Le conseguenze della pandemia sul lavoro al ‘Santa Maria’: -25,7% accessi al pronto soccorso, crollo per l’attività extraregionale

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di S.F.

Ben 8.611 accessi in meno al pronto soccorso rispetto allo stesso periodo del 2019 con un -25,7%. È una delle conseguenze dell’emergenza Covid-19 sul lavoro svolto al ‘Santa Maria’ di Terni: l’azienda ospedaliera ha messo nero su bianco tutti i numeri aggiornati al settembre 2019 per le varie prestazioni con inevitabile decremento, in alcuni casi definito grave. In particolar modo si registra un crollo per l’attività extraregionale.

SPECIALE COVID – UMBRIAON

L’ospedale di Terni (foto Regione Umbria)

I ricoveri e la perdita di volume finanziario

Si parte dai ricoveri di base – i dati riguardano i primi nove mesi del 2020 – dove, come ovvio che sia, svettano pazienti provenienti dai territori coperti dalla Usl Umbria 2, l’80%. A seguire c’è il 14,4% di cittadini laziali (reatino e viterbese in particolar modo), il 3,1% riferito alla Usl Umbria 1 ed il 2% riguardante soggetti arrivati dalle altre regioni. A chiudere il cerchio lo 0,5% di persone giunte dall’estero. L’effetto pandemia e lockdown si inizia a vedere dal riepilogo delle prestazioni: -22,2% con un volume finanziario diminuito di 11,2 milioni di euro. Vale a dire un -15,8%. Per l’anno in conclusione – trattasi di una previsione – si parla di 21.630 ricoveri totali, circa 6.000 in meno nel confronto con il 2019.

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L’ingresso

Tiene l’alta specialità regionale

La percentuale di diminuzione più contenuta riguarda i ricoveri per l’alta specialità regionale (-2%), molto inferiore rispetto alla medio-bassa specialità (-21,1%, dovuto per lo più allo stop delle prestazioni chirurgiche elettive meno urgenti) e soprattutto i ricoveri di pazienti provenienti da fuori regione (-31,4%). L’azienda ospedaliera si sofferma su quest’ultimo aspetto: «Purtroppo si è assistito ad un grave decremento. Tale settore di attività ha tradizionalmente costituito una delle caratteristiche di maggiore ecellenza dell’azienda ospedaliera di Terni, tanto che nelle classifiche del Consorzio MeS essa si è costantemente posizionata entro le prime quattro posizioni della graduatoria per attrazione di pazienti da altre regioni per l’alta specialità».

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Il pronto soccorso

L’attività ambulatoriale e le prestazioni chirurgiche

Negli anni precedenti c’era stato una costante evoluzione positiva. Il Covid-19 ha fermato il trend: nei primi nove mesi del 2020 l’attività specialistica ambulatoriale ha fatto registrare un calo del 17,5% che, viene specificato, «corrisponde ad una previsione di ricavi su base annuale di una riduzione pari ad oltre 5 milioni di euro rispetto al 2019». Lo stop delle attività in sala operatoria durante i mesi più critici e difficili della pandemia ha portato ad un -26,4 delle prestazioni chirurgiche, ovvero 3.600 interventi in meno.

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I dati sui ricoveri

Il pronto soccorso

Non poteva che seguire lo stesso trend il PS. Da gennaio a settembre 2019 c’erano stati 33.551 accessi: quest’anno sono stati ben 8.611 in meno, per una decremento del 25,7%. «Ciò dimostra ampiamente – si legge nel documento del ‘Santa Maria’ – come la pandemia da Covid-19 abbia drammaticamente inciso sui volumi di attività». Magari si parlerà anche di questo lunedì mattina in II° commissione consiliare: è atteso il commissario straordinario Pasquale Chiarelli dopo le polemiche dell’ultima settimana sui dispositivi di protezione individuale ed il personale.

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