Terni, locali ‘avvisati’: Confartigianato critica

L’associazione non gradisce l’iniziativa del Comune: «Timore che la preannunciata ordinanza sia di efficacia molto problematica per le finalità della sicurezza urbana»

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«La preannunciata ordinanza (quella che il sindaco di Terni avrebbe intenzione di emanare e per la quale ha ‘avvisato’ le associazioni di categoria e i gestori dei locali; ndr) che va ad interessare in modo molto pregnante un’ampia platea di soggetti d’impresa, che è del tutto riduttivo definire sbrigativamente con il termine ‘movida’, pone diversi interrogativi ed evidenzia alcune rilevanti criticità, soprattutto dal lato della efficacia ed effettività delle misure». Confartigianato Imprese Terni sembra proprio non aver gradito l’annuncio – da parte del sindaco – di voler «vietare la vendita per asporto di bevande alcoliche di qualunque gradazione dalle 22 alle 24 dei giorni di venerdì e sabato»

L’AVVISO PUBBLICATO DA PALAZZO SPADA

Mauro Franceschini

I dubbi Secondo l’associazione di categoria «appare riduttivo che, di fronte all’ampio ventaglio di nuovi strumenti a disposizione, l’amministrazione comunale di Terni abbia deciso di partire con una ordinanza che 1) si propone una finalità unica espressamente dichiarata molto parziale (l’avviso comunale che preannuncia l’ordinanza parla di “tutela della tranquillità e del riposo dei residenti”) che obiettivamente è solo uno degli aspetti della sicurezza urbana e 2) sembra sostanziarsi solo in nuovi gravosi vincoli per i gestori, difficilmente risolutivi del complesso dei problemi evidenziati, con i connessi rischi di creare un elemento negativo nell’opportuno e tradizionale rapporto di collaborazione con i gestori stessi».

Michele Medori

I commenti Secondo il direttore di Confartigianato Imprese Terni, Michele Medori «occorre evitare che gli eventi di criminalità accaduti possano essere in qualche modo associati all’attività lecita e professionale degli esercizi, che vanno certamente controllati e sanzionati se non in regola con le norme vigenti, senza dimenticare che permettono ai cittadini di vivere la propria città compiutamente e rappresentano un importante volano economico che va supportato ed incentivato», mentre secondo il presidente, Mauro Franceschini, «non sfugge agli operatori d’impresa che si possono certamente innovare gli interventi in materia commerciale e le modalità di confronto, ma essendo il problema essenzialmente attinente alla sicurezza, ogni soluzione non può prescindere dagli strumenti specifici dell’ordine pubblico, connessi con la consistenza delle risorse in termini di operatori, mezzi e tecnologie che vengono resi disponibili e impiegati in azioni di controllo del territorio».

Le critiche Confartigianato Imprese Terni, poi, affonda il colpo: «L’ente comunale non dovrebbe mai rischiare di dare l’impressione di aver perso di vista il fatto che il complesso dei problemi che si deve fronteggiare attiene al tema della sicurezza, non alla materia commerciale, che esso va affrontato e risolto con strumenti propri dell’ordine pubblico e del controllo del territorio. I gestori svolgono già volentieri un ruolo di assistenza, indirizzo e sollecito nei confronti dei propri clienti riguardo al consumo responsabile degli alcolici, e continueranno a farlo, ma appare del tutto evidente ai cittadini e agli operatori come anche i recenti e ormai frequenti episodi di risse e accoltellamenti, trovano nelle degenerazioni dell’abuso di alcolici solo una evenienza, che si affianca in modo accessorio a problemi più direttamente connessi con la criminalità, il disagio sociale, le criticità nei processi di immigrazione, inserimento sociale, e persino educazione. I gestori non sono certo il problema, semmai sono una parte rilevante della soluzione e si trovano spesso a svolgere un ruolo, peraltro improprio, di presidio della legalità di fronte a problemi sociali e di sicurezza importanti, senza avere strumenti adeguati e con una impressione di solitudine, che deve essere congiuntamente combattuta da parte delle istituzioni e delle associazioni».

Il documento L’associazione annuncia anche di aver «sollecitato i propri associati a rispondere all’avviso emesso dal Comune con osservazioni e illustrazione di criticità, che sono state comunicate direttamente e anche raccolte e coordinate in un documento dell’associazione che è stato trasmesso al Comune in risposta all’avviso. In tale documento si esprime il timore che la preannunciata ordinanza sia di efficacia molto problematica per le finalità della sicurezza urbana, con tutte le conseguenze non desiderabili che comporta un divieto non effettivo e certo nell’applicazione».

I dettagli L’avviso, infatti, spiega Confartigianato Imprese Terni, «si riferisce alla vendita per asporto e quindi incide anche sulla vendita di bevande tramite distributori automatici, che è una situazione diffusa sul territorio, dove però l’assenza di personale rende ancora più centrale l’azione dei controlli sul rispetto del divieto, non affronta il tema del contrasto all’abusivismo, prevede un ambito territoriale molto ristretto, che consentirebbe di raggiungere punti di distribuzione non soggetti a divieto in pochi minuti di tragitto a piedi: certamente il discorso sarebbe diverso se l’ordinanza, non modificando l’attuale regime di somministrazione tradizionale negli esercizi, ponesse un divieto di possesso di alcolici secondo il perimetro individuato nelle aree pubbliche esterne non pertinenziali degli esercizi stessi, a maggior ragione però anche in questo caso con il presupposto ineludibile di un livello di controlli elevato e con l’utilizzo di strumenti di comprovata efficacia».

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