Terni, lutto nel mondo dei motori: scompare ‘Romoletto’

Romolo Giangregorio aveva 80 anni. Vero e proprio ‘mago’ nel restauro dei veicoli storici, è stato anche un pilota di valore

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Cordoglio a Terni, soprattutto fra gli appassionati di motori, per la scomparsa del carrozziere – specializzato in auto d’epoca – ed ex pilota Romolo Giangregorio, per tutti ‘Romoletto’. I funerali si terranno venerdì alle ore 14.30 nella chiesa di borgo Rivo. Aveva 80 anni.

Il cordoglio

Così lo ricorda il presidente dell’Aci di Terni, Giorgio Natali, che esprime le condoglianze ai familiari ed a nome di tutto il consiglio direttivo dell’associazione a cui ‘Romoletto’ era iscritto con licenza CSAI dal 1992: «Grande sportivo, tecnico ed amico di tutti gli appassionati di motori, ognuno dei quali ha sicuramente un episodio da ricordare che lo vede protagonista, ha raggiunto tante vittorie nella sua lunga carriera di pilota nelle cronoscalate».

Il ricordo

«Per noi, per gli appassionati di auto ed in particolare di quelle d’epoca – ricorda Ugo Ballo, consigliere del club Borzacchini Historic di Terni -, era un punto di riferimento, un artigiano che forse per primo, quando ancora non era esplosa la passione per la conservazione ed il restauro delle auto antiche, già si interessava di trovare pezzi, ricambi, viti, bulloni di ogni tipo mettendo insieme una raccolta di materiale veramente importante e dedicandosi quasi esclusivamente al restauro delle auto, forte di una manualità eccezionale che lo ha riconosciuto sicuramente come uno degli ultimi ‘battilastra’. Gli ho visto fare lavori incredibili: ricordo una volta andammo insieme a Roma a comperare una lastra di alluminio di uno spessore particolare, ritornammo a Terni, la posizionò su un telaietto che aveva fatto in precedenza e dopo un mese circa e qualche milione di ‘martellate’, aveva realizzato dal niente il cofano posteriore di una mercedes 190 SL. O come quella volta che la mia Fulvia, dopo un incidente al rally dell’Abetone nel quale avevo praticamente distrutto tutto il posteriore lato guida, tanto che pensavo che l’auto non fosse più recuperabile, Romoletto si mise al lavoro con il cannello ed il martelletto e riportò il tutto allo stato originale: ho ancora le foto di prima e dopo la ‘cura’, fu un lavoro incredibile. Per chiudere questo epitaffio – prosegue Ballo – voglio però ricordare l’amico Romoletto e come la sua officina fosse il luogo di ritrovo serale degli amici, ricordo le nottate passate a provare le soluzioni per far andare più forte il suo 1100 Fiat o qualche altra auto, era sempre una festa e debbo dire che Romoletto di amici ne aveva tanti in tutta Italia, non c’era giorno che non venisse in officina qualcuno alla ricerca di ricambi introvabili o di consigli sul come portare avanti un restauro piuttosto che un’elaborazione e sui campi di gara poi, tutti aspettavano l’arrivo di Romoletto a bordo dei suoi 1100, prima il TV berlina e poi il coupè di un colore ‘improbabile’ come scrisse un giornalista di Ruoteclassiche. Era il decano dei piloti di autostoriche, i cosidetti gentlemen driver, ed era stato anche campione italiano della sua categoria in più occasioni».

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