Terni, maxi impianto essiccamento fanghi: ricorso e tutti al Tar

Sabato è stato depositato: mirino sulla determina di non assoggettabilità a Via dello scorso settembre. Messa in esercizio prevista nel 2025 per l’impianto Sii

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di S.F.

Qualcuno lo aveva ‘minacciato’ settimane fa. Ora c’è chi si è attivato formalmente per tentare di bloccare la realizzazione in via Vanzetti, nell’area del depuratore del Servizio idrico integrato: sabato 29 ottobre è stato depositato al Tar Umbria un ricorso contro il maxi impianto di essiccamento fanghi – fondi Pnrr – da sviluppare a Terni. I ricorrenti, al momento non noti, risultano essere due.

TUTTI I DETTAGLI DEL PROGETTO

In rosso l’area interessata

L’atto impugnato

Il progetto «non determina impatti ambientali significativi e negativi». Eccolo il motivo di ricorso al Tar: i ricorrenti hanno depositato il ricorso contro la determina dirigenziale del 1° settembre 2022 che, in estrema sintesi, ha dato il via libera tecnico alla costruzione della struttura da 2.800 metri quadrati in ‘casa’ Sii (la proponente formale è il legale rappresentante della società Tiziana Buonfiglio che, da quanto risulta, sarebbe in pole per diventare la nuova leader della ‘rinnovata’ Asm SpA post operazione industriale con Acea). In quella circostanza fu disposta l’esclusione del progetto dalla procedura di valutazione impatto ambientale ed a qualcuno evidentemente – in città sono in molti contrariati dalla questione, anche chi in zona ci lavora – la cosa non è andata granché bene. Al momento palazzo Donini non si è costituita in giudizio.

IL RAPPORTO PRELIMINARE AMBIENTALE COMPLETO – DOCUMENTO

Il progetto

Fango umido

Come noto la capacità di trattamento è quantificata – al massimo – in 21.660 tonnellate l’anno sulla base di 7.896 ore di esercizio. Con vasche di accumulo, essiccatore, centrale termica, pellettizzatrice, sezione di scarico, condensazione, trattamento fumana e deodorizzazione, il tutto per mettere in piedi «un impianto d’essiccamento dei fanghi disidratati prodotti dagli impianti di depurazione siti nella Regione Umbria». Tra le preoccupazioni maggiori c’è l’impatto odorigeno: «Durante il primo anno di esercizio – si legge – del nuovo progetto realizzato, dopo la messa a regime, il proponente dovrà effettuare con cadenza trimestrale, misure delle emissioni odorigene relative ai nuovi impianti, al fine di confermare i risultati dello studio previsionale di impatto odorigeno ed eventualmente valutare misure di mitigazione da mettere in atto». Le linee di essiccazione saranno due».

IL VIA LIBERA DELLA REGIONE: NIENTE PROCEDURA VIA – I DOCUMENTI
LA PROGRAMMAZIONE SII 2022-2023

Tiziana Buonfiglio, numero uno Sii

La programmazione e la messa in esercizio nel 2025

Lo scorso 25 ottobre l’assemblea dei sindaci in sede Auri – Autorità umbra per rifiuti e idrico – ha dato il semaforo verde all’aggiornamento delle tariffe idriche 2022/2023 per il sub ambito 4, in mano alla Sii. Bene. Tra i documenti a corredo c’è una relazione di accompagnamento riguardante gli ‘obiettivi di qualità per il biennio’ con il programma degli interventi ed il piano delle opere strategiche. C’è un paragrafo dedicato proprio all’impianto di essiccamento: «Considerato che negli ultimi anni – si legge nel documento, qui è possibile visionarlo integralmente la gestione dei fanghi di depurazione ha rappresentato per tutti i gestori un elemento di elevatissima criticità, dovuta alla incertezza normativa di settore ed al crescente aumento dei costi sia per il riutilizzo che per lo smaltimento, la Sii ha programmato la realizzazione di un essiccatore a servizio di tutti i gestori dell’Umbria che per ragioni di ottimizzazione dei trasporti sarà localizzato all’interno del sito che ospita già l’impianto di depurazione della città di Terni. L’intervento oltre ai vantaggi suddetti consentirà una riduzione fino al 90% dei fanghi prodotti dai tre gestori regionali e consentirà al Sii l’ottimizzazione dei processi di recupero e sfruttamento in loco dell’energia prodotta, sia essa dal cascame termico dell’essiccatore che del biogas prodotto nella sezione di digestione anaerobica. Il nuovo investimento traduce anche la visione della società sui benefici della economia circolare: le opere avranno una programmazione pluriennale estesa tra il 2022 ed il 2025 anno in cui è prevista la messa in marcia del nuovo impianto. L’investimento complessivamente è stato valorizzato in circa 8,9 milioni di euro ed al momento non beneficia di alcun contributo pubblico». Ora è tempo di battaglia giudiziaria al Tar.

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