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Home » Terni, mense: il CoSec torna all’attacco

Terni, mense: il CoSec torna all’attacco

di Simone Francioli
25 Marzo 2016
in Altre notizie, Ambiente e salute, Attualità, Caso mense, In evidenza, Politica
Tempo di lettura: 4 minuti di lettura
Chiara Dottori, Stefano Romani e Rodolfo Graziani

Chiara Dottori, Stefano Romani e Rodolfo Graziani

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di S.F.

«Un documento per unire scuole comunali e statali sui servizi educativi, dove i genitori possano riconoscersi. Perché non esistono bambini di serie A e serie B, non vogliamo compromessi di nessun genere». È quello relativo alla ‘Piattaforma unitaria’, preparato dal CoSec – Comitato Servizi educativi comunali – in vista della tanta attesa discussione in seconda commissione consiliare, prevista per giovedì. A spiegarne i passaggi sono stati Chiara Dottori, Stefano Romani e Rodolfo Graziani. Ma non solo, perché il Comune è stato nuovamente ‘bersagliato’ dal comitato sulle problematiche riguardanti le mense.

PARLA UN GENITORE – IL VIDEO

Statali e comunali, unione Giovedì c’è l’importante appuntamento con la seconda commissione consiliare e Rodolfo Graziani, uno dei genitori – la figlia è  alla ‘Don Milani’ – coinvolti, ha spiegato che «dopo il consiglio comunale del 21 dicembre e la discussione dell’atto di indirizzo presentato, un gruppo di genitori delle statali e comunali si è incontrato sul tema del mense: c’è volonta di costruire una piattaforma unitaria che coinvolga entrambi le parti in vista del 4 febbraio, quando si parlerà dell’argomento in commissione. Serve un servizio unico, stop, le divisioni sono fuorvianti».

Dottori Romani Graziani Cosec2I punti fondamentali del documento sono tre: «I bambini – ha sottolineato Graziani – sono bambini, indipendentemente dalla tipologia di scuola frequentata: non ci è piaciuto quel ‘ove è possibile’ contenuto nell’atto di indirizzo proposto da Pennoni, Narciso (Pd) e Bencivenga (PT), perché sappiamo che ciò potrebbe significare la chiusura di qualche mensa delle scuole comunali, prioritaria quantomeno rispetto alle statali: non esistono bambini di serie A e di serie B. Il secondo punto è il mantenimento delle strutture in loco, il terzo è relativo al destino dei lavoratori che al momento sono all’interno dei servizi educativi comunali, vanno salvaguardati. Guardate cosa sta accadendo a Perugia, c’è un ‘dramma’ sulla questione mense e non si deve replicare qui».

Tavolo tecnico e bando «Punti imprenscidibili, sul quale chiederemo l’avvio del tavolo tecnico di progettazione del servizio e di indicazione dei parametri del bando, visto che l’ultimo non ci piace molto. Inoltre riteniamo – ha concluso Graziani – che sia fondamentale la nostra presenza alla selezioni per gli eventuali partecipanti alla gara per il bando. Ci sarà, e lo dice la legge, entro dicembre 2016 visto che è scaduto nel 2013 e non può essere più prorogato». Che, chiede ad alta voce il CosEC, non deve essere al massimo ribasso.

La richiesta Stefano Romani, portavoce del comitato insieme a Chiara Dottori, chiama in causa anche Vittorio Piacenti D’Ubaldi: «Prima di giovedì è fondamentale avere conoscenza dei dati riguardanti il costo della refezione scolastica, sia in loco che trasportato. Chiediamo l’intervento dell’assessore bilancio». Nel corso della conferenza è stato specificato, in merito, che sono 36 i punti cottura a Terni, ai quali si vanno ad aggiungere i servizi in trasportato: l’83% – i numeri citati dalla Dottori – dei pasti sono cucinati in loco (gestione sia diretta che indiretta), il restante è invece gestito interamente a livello comunale. Romani ha quindi ribadito che, in questo processo, una vittoria del CoSec è arrivata sul fronte degli ‘Open Days’, «finalmente pubblicizzati e tornati in vetrina dopo le nostre richieste».

Dottori Romani Graziani Cosec3La grana bollettini Non arrivano da agosto. La conseguenza è che il Comune non sta incassando i soldi relativi alle rette mensili e, per i genitori, sale la preoccupazione per i prossimi mesi: «Ci risulta – hanno chiarito Graziani e Dottori, citando la Uil – che siano circa 200 mila euro al mese che, moltiplicati per sei, fanno oltre 1 milione di mancato incasso: manca l’introito per il servizio a causa dei 24 mila euro annui che il Comune, per risparmire, ha deciso di non impiegare per l’invio dei bollettini. In questo modo c’è il rischio che i genitori ne ricevano due al mese da qui in avanti: uno sforzo economico per le famiglie».

Paradigma Campitello e ‘gioiellini’ costosi «Il paradigma di come non si deve gestire un servizio». Parole di Chiara Dottori che, oltre ad essere portavoce del CoSec, è presidente del comitato di gestione della scuola per l’infanzia di Campitello, a rischio: «Non è vero che non ci sono domande di iscrizione, è falso, ne sono state presentate 33 l’anno scorso e, per il 2016, il 22 gennaio abbiamo accompagnato le persone a fare l’iscrizione per il passaggio dal nido alla scuola materna, quindi ci sono. Ci sarebbero 50 posti – due sezioni – per i bambini, ma per volontà dell’amministrazione ci si ferma a 15 perché non potevano assumere personale. Per loro ora i ‘gioiellini’ comunali costano troppo e, per ovviare al problema economico, non accettano iscrizioni. E 15 famiglie, da agosto, non sanno nulla. Voglio ricordare – specifica sui quartieri della zona nord di Terni – che è un’area che attira un’utenza giovane grazie alle continue nuove costruzioni che ci sono e il 20% dei residenti sono bambini fino a dieci anni. Tra borgo Rivo e Campitello ci sono cinque asili nido privati: come è possibile che continuino la loro attività senza iscrizioni? Semplice, ce ne sono e il dirigente scolastico non può dire il contrario». La Dottori poi attacca ancora parlando del mancato invito per la riorganizzazione dei servizi educativi comunali: «Il Comune decide di variare i posti (scritto nel modulo d’iscrizione) senza  prenderci in considerazione, non va bene». Romani su questo ha aggiunto che «i comitati di gestione devono tornare all’antico splendore e far parte della ‘macchina’».

Economicità e controlli La questione cardine criticata dal CoSec è una: il principio di economicità come priorità massima nella valutazione generale. E allora Chiara Dottori spiega che «studieremo varie tipologie di refezione scolastica per controllare il tanto sbandierato criterio di economicità: il Comune non può dirci che si cambia sistema per poter risparmire e non pensare al resto».

Il seminario E su mense e servizi educativi si discuterà ulteriormente venerdì 5 a ‘La Casa delle Donne’, a partire dalle 16.30. Al centro della discussione il tema su ‘Refezione scolastica: scenari a confronto e possibili soluzioni’, con il coinvolgimento della direttrice del portale foodinsider.it, Claudia Paltrinieri, l’avvocato dei comitati mense di Perugia Alessandra Birgolotti e il medico della sezione Isde di Terni (International Society of Doctors for the Environment) Massimo Formica.

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