«Parliamoci chiaro, qui i negozi stanno chiusi o, nel migliore dei casi, vanno avanti con mascherine, plexiglass, ingressi contingentati, gel igenizzante. Invece il mercatino del mercoledì allo Staino è, da questo punto di vista, uno scempio. Merce, come gli scampoli, ammassata, persone che toccano tutto, che provano indumenti. Nessun distanziamento né sanificazioni. A me sembra una evidente disparità su cui il Comune nulla fa e nulla dice».
«I controlli dove sono?»
A lamentarsi per la situazione, descritta come «inconcepibile e soprattutto iniqua», è una lettrice di umbriaOn che, fra le altre cose, partecipa da ‘esercente’ al mercatino dell’antiquariato che periodicamente viene organizzato nel centro di Terni: «Con l’applicazione della ‘zona arancione’ – spiega – anche l’evento a cui partecipiamo, è venuto meno. Il fatto è che tali norme non sembrano valere per il mercatino. Di fronte a questo stato di cose, nonostante numerosi solleciti allo stesso Comune di Terni, non ho notizia di controlli, sanzioni, inviti a ripristinare misure minime. Il problema va affrontato, mi pare evidente, per ragioni igienico sanitarie e per rispetto verso tutti gli esercenti».