di S.F.
Un bel po’ di ‘maretta’ sull’accoglienza e le rette per i minori stranieri non accompagnati nel territorio comunale di Terni. C’era già stata in III commissione consiliare, lunedì mattina – oltre un’ora di confronto – stessa storia con ulteriori elementi da approfondire: dai numeri riportati (dai 14 di venerdì ai 34-35 odierni, in un altro documento si parla di 49) agli esborsi necessari, è tutto nel mirino di maggioranza e opposizione. Nel contempo c’è il via libera all’ulteriore variazione di bilancio da 137.200 euro che, in totale, fa giungere la somma stanziata per il 2023 a quota mezzo milione.
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«Verifichiamo»
Si parla di un aumento del 40% di arrivi sul territorio – se ne è parlato a lungo in III commissione – e di conseguenza aumentano le cifre. Con contributo ministeriale di 100 euro al giorno salito rispetto ai 60 precedenti. I consiglieri delle minoranze, in particolar modo Francesco Filipponi (PD) e Cinzia Fabrizi (FdI), hanno richiesto delucidazioni su diversi aspetti. Trovando parzialmente d’accordo il vicesindaco Riccardo Corridore sul fatto che ci sia bisogno di verifiche – già in corso – approfondite sull’intero impianto di gestione del welfare a Terni: con ogni probabilità se ne parlerà anche in IV commissione controllo e garanzia. «Abbiamo delle grandi perplessità», la sintesi del 55enne avvocato. Nel contempo sono state rese note alcune tariffe legate al mondo dell’accoglienza con tre determine riguardanti Il Filo di Arianna (gestita da Zoe’ progettazione sociale, retta da 115,50 euro al giorno), Ubuntu (gestita da Arci, 60 euro al giorno) e Melting Pot (Laboratorio Idea, 70 euro al giorno): «Accerteremo il modo con il quale sono stati fatti gli affidamenti e le scelte dei dirigenti e dei funzionari. Oggi si parla di fondi vincolati e non di quelli del Comune», ha ribadito l’assessore al welfare Viviana Altamura. Sì, perché alcuni consiglieri hanno specificato che in realtà una compartecipazione di palazzo Spada alle spese è prevista.
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L’emendamento e l’età
Filipponi ha chiesto di emendare l’atto sulla variazione di bilancio aggiungendo due punti: «Dal 1° gennaio 2023 alla data della delibera in discussione non risulterebbero né 14 minori sul territorio come detto in commissione, né 34 come specificato in giornata. Ma addirittura 49. E c’è un capitolo utilizzato per quando la retta è superiore ai 100 euro. La richiesta è di accertare i motivi della sperequazione dei costi tra le strutture per l’accoglienza e le modalità di assegnazione». Scatta quindi la sospensione dei lavori del consiglio perché occorre il parere di regolarità tecnica della dirigente al welfare Donatella Accardo e della collega alle attività finanziarie Grazia Marcucci: in entrambi i casi non dovuti (di mezzo anche la questione della privacy), si vota. AP è contraria e dunque niente da fare, la variazione di bilancio passa. Se ne parlerà ancora: «Segnalo che almeno 17 dei 49 msna citati nell’atto sono diventati maggiorenni». C’è da vederci chiaro.
La Altamura e la previsione
«Con questa delibera si finanzia il segmento finale – la nota formale della Altamura -di un intervento che si sviluppa a più livelli di accoglienza, a partire da quando il minore straniero non accompagnato viene rintracciato sul territorio comunale e passa per la questura, fino a quando viene assistito e preso in carico dai servizi sociali del Comune con un pronto intervento sociale che è previsto dal piano nazionale degli interventi. Visto però che la previsione economica iniziale per l’anno in corso non è più sufficiente a coprire il servizio, a causa dei conflitti internazionali vigenti e delle recenti catastrofi naturali che hanno fatto crescere del 40% il numero dei minori stranieri non accompagnati che giungono sul territorio – ha sottolineato sempre l’assessore – lo stanziamento è stato aumentato di ulteriori 137.200 euro. Si tratta di fondi statali che vengono anticipati dall’Ente locale per il pagamento delle rette dei minori presso le strutture di accoglienza, e che poi vengono rimborsati al Comune dal ministero dell’interno».
Filipponi e l’emendamento bocciato
Il capogruppo Pd spiega che «abbiamo registrato il voto contrario di Alternativa popolare, ai nostri occhi incomprensibile vista anche la palese confusione emersa sui numeri dei minori stranieri non accompagnati presenti a Terni, con cifre diverse tra la commissione ed il consiglio e durante il consiglio stesso. Siamo assolutamente sensibili al tema dei minori stranieri non accompagnati, ma serve totale trasparenza sulle scelte conseguenti anche ad un aumento della presenza di minorenni, di almeno il 40% così come risulta dai flussi, questo andamento a nostro avviso andrebbe anche studiato a livello sociologico».