Terni, Neofil: è tregua, ma resta la tensione

Uno stipendio arretrato è stato pagato, ma resta il nodo della cassa integrazione che sta per scadere e degli ordini non ancora arrivati

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Tregua sì, pace no. Alla Neofil, dopo il vertice che si tenuto lunedì mattima in Confindustria, il clima è solo un po’ più disteso rispetto a giovedì scorso quando, nel giro di poche ore e dopo che il problema era stato sollevato da umbriaOn, uno sciopero era stato proclamato per venerdì e poi sospèeso proprio in virtù della convocazione dell’incontro.

I demensionamenti L’azienda, per cominciare, ha rinunciato al progetto di demansionamento per alcuni dipendenti e che avrebbe voluto attuare senza nemmeno affrontare un confronto con i sindacati. Lo stipendio che i lavoratori ‘avanzavano’ è stato pagato, mentre quello che sarebbe dovuto andare in pagamento nella giornata di martedì verrà saldato – questa almeno è la promessa – a fine mese.

La ‘cassa’ Resta aperto, però, un problema non da poco: la carenza di ordini, a causa della quale gli impianti marciano solo per pochi giorni al mese, potrebbe mettere in ginocchio i lavoratori, visto che all’azienda restano da gestire solo sei settimane di cassa integrazione e, visti i ritmni con cui vi si fa ricorso, a fine giungo si resterebbe scoperti.

Il sindacato Il segretario regionale della Femca Cisl, Fabrizio Framarini, dice che «l’azienda ha ribadito che sarebbe in fase di consolidamento l’acquisizione di diversi ordini e, se sarà così, non ci sarà più bisogno di cassa. La disponibilità sindacale al confronto, qualora uscissero fuori novità, comunque da parte nostra c’è sempre e anche da parte aziendale mi è sembrato di registrare toni molto più concilianti».

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