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Home » Terni, nuova Rsu Ast: «Subito l’integrativo»

Terni, nuova Rsu Ast: «Subito l’integrativo»

di Marco Torricelli
6 Gennaio 2018
in Ast, Economia, Imprese, In evidenza, Lavoro
Tempo di lettura: 2 minuti di lettura
Il Tubificio di Terni (Foto A.Mirimao)

Il Tubificio di Terni (Foto A.Mirimao)

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Prima riunione, venerdì, delle nuove Rsu della ThyssenKrupp Ast di Terni e scattano subito le prime rivendicazioni. La riunione, «alla presenza delle segreterie territoriali – scrivono le Rsu anche se la presenza delle segreterie ha fatto registrare almeno una defezione importante, quella di Claudio Cipolla della Fiom – ha permesso di avviare e svolgere, una discussione utile a rappresentare le difficoltà attualmente presenti in azienda e a individuare gli eventuali percorsi di rappresentanza e rivendicazione da condividere con i lavoratori e da mettere in campo».

TUTTO SULLA THYSSENKRUPP AST

La richiesta La prima decisione presa è stata quella «di procedere entro la prossima settimana ad inviare alla direzione di Ast e alla Confindustria, la formale richiesta di avvio del tavolo per il rinnovo della piattaforma aziendale integrativa. Tale confronto, per quanto ci riguarda – scrivono le Rsu – dovrà rappresentare un momento importante e necessario che vada imprescindibilmente nella direzione della redistribuzione degli utili e della definizione di regole e diritti vantaggiosi per tutti i lavoratori»

Il regolamento Le Rsu di Ast, inoltre, «procederanno entro pochi giorni a definire un regolamento interno che tra l’altro, formalizzi le commissioni di lavoro, i delegati che le comporranno e i percorsi democratici e di lavoro da perseguire fin da subito. Nel merito del confronto svolto, si sono evidenziati e approfonditi temi prioritari quali le relazioni sindacali, l’organizzazione del lavoro, gli aspetti professionali ed economici di operai, impiegati e quadri e le complessive problematiche inerenti gli stessi. A tal proposito, l’incontro già programmato per il prossimo 9 gennaio, ci fornirà una prima occasione per affrontare i temi sopradetti e per iniziare a misurare le distanze di pensiero e di volontà che potrebbero esserci con l’azienda».

Le elezioni A fine novembre, quando la nuova Rsu venne eletta, gli aventi diritto al voto erano 2.343 ed ai seggi si erano recati in 2.211, per una percentuale del 94,66%. La Fim aveva ottenuto 837 voti ed eletto undici delegati (otto operai, due impiegati ed un quadro), la Fiom aveva conquistato 534 voti ed eletto sei delegati (cinque operai ed un impiegato), la Uilm aveva ottenuto 409 voti eleggendo cinque rappresentanti (quattro operai ed un impiegato), alla Fismic erano andati 245 voti e tre delegati (due operai ed un impiegato), la Ugl (94 voti) e la Usb (66) avevano eletto un operaio ciascuna come delegati.

Polemiche e cambi In casa Usb c’era stato subito un cambio: Marco Palermi, il più votato, si era fatto da parte per lasciare spazio ad Emanuele Salvati; mentre la Fiom Cgil – dopo che erano emersi dei dubbi sullo scrutinio dei voti – aveva alla fine rinunciato al ricorso ed aveva accettato l’esito del conteggio.

LA FIOM: «SENSO DI RESPONSABILITA’»

Il precedente Anche cinque anni fa – quando vennero eletti 33 rappresentanti, sei più di oggi – la Fim Cisl, con 887 voti su 2434 voti espressi, fu il sindacato più votato (e ottenne 12 delegati). Alla Fiom Cgil andarono 723 voti (dieci delegati). La Uilm Uil chiuse con 462 voti (sei delegati). Alla Fismic andarono 235 voti (quattro delegati). La Ugl ottenne 127 voti (un delegato).

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