Ast di Terni, la Fiom: «Vogliamo il giusto»

I metalmeccanici Cgil: «Con 90 milioni di utili non basta un panettone» e alza il tiro delle rivendicazioni. Dentro la Rsu aria di divisioni

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Dentro le Rsu della ThyssenKrupp Ast di Terni non tira una buona aria. Dopo la sortita della Fim Cisl relativa ai ‘presìdi di sicurezza’ e la successiva riunione con la direzione, ‘rivendicata’ anche dalle altre sigle sindacali, la Fiom Cgil manda un segnale diverso: «Con 9o milioni di utili non basta un panettone», e apre un altro fronte rivendicativo. Alzando il tiro da sola. Quasi a voler dire – più altri sindacati che all’azienda, pare di capire – che se c’è da far vedere i muscoli, in casa Fiom sono pronti.

Stefano Garzuglia. della Rsu Fiom Cgil

Le rivendicazioni «L’Ast torna ad un bilancio di 87 milioni di euro di utile, grazie innanzitutto – dice la Rsu di Fiom Cgil – all’impegno, la professionalità e agli sforzi dei lavoratori che hanno scelto di rimanere e di scommettere nel futuro del Sito. Nonostante i proclami aziendali che fanno apparire questo stabilimento come un sito dove tutto funziona, chi vive quotidianamente la fabbrica sa benissimo che a causa dell’arroganza e delle politiche aziendali: è aumentata la disparità di salario tra i lavoratori; gli impianti continuano ad avere problematiche che si ripercuotono sulla qualità delle produzioni e rimangono le insaturazioni impiantistiche dell’area a caldo; problemi continui e persistenti legati al minuto mantenimento di spogliatoi come la mancanza continua di acqua calda, riscaldamento e condizioni dei servizi igienici per niente dignitose; persiste una gestione unilaterale dell’organizzazione del lavoro in tutti gli enti e reparti, lo stravolgimento dell’Odl si ripercuote sulla vita dei lavoratori, lasciando irrisolto il problema della carenza di personale, degli straordinari e della possibilità di fruire delle ferie e par, spesso sottovalutando gli aspetti di sicurezza che ne derivano; si continua a terziarizzare lavorazioni interne, senza coinvolgere preventivamente le Rsu e le organizzazioni sindacali, preoccupandosi di rilasciare semplici informative».

L’incontro Le Rsu di Ast, spiega la Fiom, «in questi giorni hanno richiesto all’azienda un incontro per affrontare immediatamente un percorso condiviso di ridistribuzione degli utili, dei riconoscimenti professionali e di organizzazione del lavoro, finalizzato anche al miglioramento degli aspetti ambientali, commerciali, degli investimenti e della stabilizzazione degli interinali. Ad oggi, la risposta dell’azienda è stata quella di fissare un incontro per il 9 Gennaio 2018, senza prospettive certe per quanto richiesto dalla Rsu, avendo comunque già stanziato le risorse per far uscire ‘volontariamente’ 40 figure impiegatizie».

Le richieste A fronte di questo, la Rsu Fiom di Ast «richiede alla direzione aziendale un impegno preciso e risposte urgenti che vadano nella direzione della valorizzazione dei lavoratori della loro dignità e quindi al vero rilancio di questa azienda. Condividendo l’apertura di un confronto sull’applicazione di un nuovo integrativo aziendale, chiede in prima battuta, un riconoscimento economico immediato alla chiusura di quest’anno per tutti i lavoratori e l’apertura di un vero confronto sull’organizzazione del lavoro».

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