Terni, papà in sala parto: stop ai tamponi

Cambiano le regole al ‘Santa Maria’, non c’è più l’obbligo di sottoporsi al test veloce

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Niente più obbligo di tampone faringeo per i futuri papà che vogliono accedere alla sala parto del Santa Maria di Terni: lo rende noto la stessa azienda ospedaliera, che già dal 17 giugno scorso ha approvato una delibera che modifica un precedente atto del 21 maggio. Quest’ultimo prevedeva di far accedere in reparto il partner (o il caregiver) solo dopo aver ricevuto l’esito negativo del tampone urgente fatto in ospedale. Resta fermo l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale.

Papà sempre presenti

Al Santa Maria di Terni, a differenza di tanti altri punti nascita, l’accompagnatore, dopo essere stato sottoposto al triage e poi anche al tampone, ha sempre potuto partecipare al parto anche nella fase 1, con l’eccezione di un breve periodo in cui non erano a disposizione sufficienti tamponi rapidi per il Covid-19 ed era in corso la stesura di un nuovo protocollo per definire le modalità di accesso. «Anche in un periodo così difficile come quello dell’emergenza Covid – commenta l’azienda ospedaliera -, il personale dell’ostetricia e di tutto il dipartimento materno-infantile dell’ospedale di Terni ha fatto il possibile affinché ogni nascita fosse un’esperienza unica e splendida per tutte le mamme e i papà, nonostante le limitazioni e le misure imposte per la sicurezza di tutti».

De Luca (M5S): «Garantito rispetto e dignità a partorienti»

Sul tema interviene il consigliere regionale pentastellato: «Finalmente all’ospedale di Terni è garantito ai padri l’accesso in sala parto. In un’interrogazione a risposta scritta in consiglio regionale presentata poche settimane fa chiedevamo percorsi di attesa al parto comuni, visto che il tampone dei padri scontava un’attesa più lunga, dalla quale dipendeva la possibilità di accedere o meno in sala parto insieme al coniuge. Apprendiamo con soddisfazione l’approvazione della delibera dell’azienda ospedaliera Santa Maria di Terni che modifica il precedente atto del 21 maggio nel quale la procedura di accesso per le partorienti e il partner prevedeva la precedenza del risultato del tampone alle prime e la separazione dei coniugi prima del responso di entrambi i tamponi. L’Istituto Superiore di Sanità – conclude De Luca – ricorda che per tutte le partorienti debbano essere garantiti gli stessi diritti, in primis rispetto, dignità e possibilità di avere accanto una persona di propria scelta, per condividere le gioie e le preoccupazioni di un momento tanto determinante come quello del parto. Verificheremo che questo diritto sia garantito in tutti i punti nascita dell’Umbria».

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