di S.F.

«Siamo assaliti notte e giorno da gruppi di ragazzi che ne combinano di tutti i colori. Girano alcol e droga, servono controlli mirati e non di apparenza». L’sos riguarda il complesso ex Sice, vale a dire il parco di via Mola di Bernardo, ed a lanciarlo sono stati due residenti auditi giovedì pomeriggio in I commissione consiliare in Comune: l’assessore alla polizia Locale ha preso appunti e promesso che a stretto giro ci saranno interventi grazie a fondi regionali. È invece saltato da tempo il progetto Parchi Sicuri.
«CHE FINE HA FATTO LA VIDEOSORVEGLIANZA?»

L’allarme e la lamentela
A presentarsi in Comune per esporre la nota problematica Maurizio Agostini e Igor Moresi. Il primo è presidente del comitato creato appositamente per il parco e di certo non è ci andato leggero nel descrivere il contesto in via Mola di Bernardo: «Stiamo vivendo una situazione alquanto paradossale. Siamo assaliti di notte e di giorno da gruppi di ragazzi. Abbiamo già denunciato e ci aspettiamo qualche azione concreta per fronteggiare tutto ciò, senso civico ed educazione sotto i piedi. Ok, sappiamo della videosorveglianza, ma passa il tempo e tutto tace. E quei pochi interventi fatti ci sembrano leggerini: la polizia Locale viene e si fa un giretto senza scendere dall’auto. Il parco non è recintato. Girano alcol e droga, non c’è altro da aggiungere. Ciò avviene in tutti gli orari, è una sfida sia nei nostri confronti che per le istituzioni. Servono controlli mirati, non di apparenza», ha concluso Agostini. Ma c’è altro.
PARCHI SICURI, IL TENTATIVO A VUOTO PER 32 TELECAMERE

Danneggiamenti e giochi
Ulteriori dettagli li ha forniti Moresi: «Vicino al parco c’è una scuola. Sono entrati – ha spiegato – nell’edificio per prendere sedie e cestini, quindi li hanno messi all’ex Sice. Abbiamo visto giochi installati in parchi più piccoli di questo, da noi c’è un girello ed uno scivolo ridicolo. Vogliamo lo stesso rispetto che hanno altre aree». Poi il dibattito politico con accuse e risposte. A dare il là è stato Alessandro Gentiletti di Senso Civico: «Abbiamo sentito spesso queste cose, purtroppo la città è abbandonata ed è sbagliato convocare solo l’assessore Scarcia perché l’amministrazione ha fatto il deserto sulle politiche giovanili. Per quel che concerne la polizia Locale manca il personale e c’è carenza di prevenzione. La situazione è peggiorata, c’è decadenza». Valentina Pococacio (M5S) ha chiesto lumi sul progetto Parchi sicuri annunciato nel 2021: «Si parlava di 32 telecamere in totale, anche per via Mola di Bernardo. Non è si è fatto nulla?». Stesso discorso per Francesco Filipponi (Pd): «Del tema se ne è discusso durante il question time di stamane ed è emerso che il Comune non ha avuto modo di utilizzare quei fondi ma c’è l’impegno dell’assessore per 75 mila euro con finanziamenti regionali per Terni Città Sicura. Chiaro che c’è un grande ritardo e ci sono politiche sbagliate per i giovani». Sponda maggioranza a replicare è stato Michele Rossi (TC): «Le solite filippiche demagogiche di parte della minoranza, cavalcano le proteste. Le risposte ci saranno e immediate, so che hanno intenzione di risolvere il problema insieme all’amministrazione».
BARISTA AGGREDITO IN VIA STADERINI, A POCA DISTANZA DAL PARCO

La Scarcia e la videosorveglianza
L’avvocato di Assergi, dopo aver ascolta per venti minuti, ha voluto chiarire un paio di aspetti: «Sappiamo delle criticità e nel progetto Parchi Sicuri c’era via Mola di Bernardo. Nasceva in risposta ad un bando ministeriale – ha specificato – e servivano requisiti di un certo tipo, alcuni dipendente da noi e altri noi. Il primo progetto l’ho ereditato e non venne finanziato, l’ho riproposto con una leggera modifica riguardante il cofinanziamento al 40%: l’indice di criminalità si è abbassato e non lo abbiamo ottenuto. Ma l’area è attenzionata e ci saranno a disposizione 75 mila euro complessivi per il triennio». Motivo? «Sono fondi regionali già stanziati e stiamo costruendo il quadro economico per la videosorveglianza. Sono risorse certe, seppur limitate. Ricordo che il responsabile della pubblica sicurezza è il prefetto, il questore è l’esecutore materiale di ciò che viene deciso nell’ambito del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. Il sindaco partecipa e può sollecitare su determinate questioni». Alla fine si è arrivato ad un accordo per fare un’ulteriore commissione – con la Salvati in aula – sempre alla presenza dei residenti. Si riuscirà a rendere più sicura la zona?