Terni, ‘partecipate’: pressing sul Comune

Pareri discordi sulla privatizzazione. L’Usb: «Facciamo sentire la nostra voce»

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L’appuntamento è per le 15 di giovedì. Il consiglio comunale di Terni si riunisce per la quarta volta in undici giorni e, tra i punti all’ordine del giorno c’è la «ricognizione sulle società partecipate dal Comune e la razionalizzazione delle partecipazioni azionarie detenute».

Nervo scoperto Un tema che ha provocato molte prese di posizione – mercoledì è tornato sulla questione il sindacalista Sergio Cardinali, che già sul tema si era espresso – e molte delle quali decisamente contrarie alla strategia scelta dal Comune di Terni. Ma un argomento sul quale, forse, non è sbagliato ragionare anche guardandolo da un punto di vista di diverso, come quello proposto da Walter Patalocco, nella rubrica ‘Il corsivo’ che cura per umbriaOn.

L’Usb Ma la polemica non accenna a placarsi: «Le scelte annunciate dall’assessore Piacenti che prevedono la cessione di una quota di Asm non ci fanno stare tranquilli e non ci convincono», dice – tornando ad esprimersi sulla vicenda – il sindacato autonomo Usb. «Vogliamo vederci chiaro, insieme alle Rsu interessate, vogliamo svolgere una azione di stimolo e controllo nei confronti del Comune di Terni affinché il riordino delle società partecipate dal Comune non avvenga sulla pelle dei lavoratori e degli utenti».

In Comune E, quindi, hanno deciso. Come altri, molti altri, prima di loro, «partecipiamo al consiglio comunale». Insomma saranno a palazzo Spada per la seduta «che discute del nostro domani e facciamo sentire la nostra voce contro la privatizzazione e per difendere il nostro futuro».

Il Partito comunista d’Italia Manco a dirlo, contro l’ipotesi di privatizzazione si pronuncia il Partito Comunista d’Italia: «Questo evento desta molta preoccupazione in quanto una scelta così importante e dolorosa è stata prodotta con estrema leggerezza, e non è stata neanche condivisa dai vertici aziendali. Non accettiamo da parte della proprietà una semplice vendita azionaria volta a fare soldi per spenderli in asfaltatura di strade, manutenzione del verde e aggiunta di punti luce, non sarebbero soldi ben spesi e soprattutto non sarebbero investimenti produttivi per il tessuto economico della città che merita ben altro».

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